Regia di Theo Anghelopoulos vedi scheda film
Sono riuscito a vedere "La recita" di Anghelopulos, dopo averlo cercato inutilmente per molti anni, soltanto in una copia scaricata dalla rete, in originale con sottotitoli, di ottima qualità (grazie e-mule!) Il film è molto lungo, circa quattro ore, e racconta la storia della Grecia soprattutto nel periodo della Seconda guerra mondiale e nel dopoguerra, con vari rivolgimenti politici, avendo come filo conduttore le vicende di un gruppo di attori itineranti che si esibiscono nel dramma "Golfo la pastorella". Dunque, un'opera complessa per i molti riferimenti alla storia della patria che possono sfuggire a occhi stranieri, nonchè per gli agganci perfino alla mitologia classica (fra i membri che compongono la troupe rivive il mito degli Atridi con le sue sanguinose vicende). La qualità delle immagini di Anghelopulos nella "Recita" è altissima, con piani sequenza molto lunghi e splendidamente coreografati; lo stile è indubbiamente originale, per quanto arduo, con lunghe sequenze dove non viene proferita parola, un uso insolito e straniante della musica e del canto (spesso le canzoni sostituiscono le parole e sono veicolo unico della trasmissione del messaggio, come nella memorabile scena del confronto tra monarchici e libertari orchestrato a colpi di ugola). Un film che si rifà alla lezione brechtiana e al suo concetto portante di "straniamento" con una radicalità di sguardo profondamente innovatrice; sicuramente una visione impegnativa, da non raccomandare a spettatori in cerca di facile intrattenimento (non è un film che mira al realismo della rappresentazione, con personaggi che non hanno un autentico spessore, privati di motivazioni psicologiche e ridotti a pedine mosse dal regista-demiurgo: ma queste osservazioni non sono da leggere in un'accezione negativa). Da vedere anche più di una volta sola per coglierne meglio i dettagli e per una comprensione migliore della trama, che il regista, con i suoi continui salti temporali, rende a tratti un pò oscura (ma se si vede il film più volte tutto torna chiaro). Visione essenziale, dunque capolavoro, probabilmente il punto più alto raggiunto raggiunto da Anghelopulos in tutta la carriera. Titolo internazionale "The travelling players".
VOTO 10/10
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