Regia di Terence Young vedi scheda film
Non il top nei film di Bond ma comunque un'apprezzatissima pellicola di azione che già contiene tutti gli elementi che faranno la fortuna di questa saga: ironia, azione, un pò di eros ed una colonna sonora destinata a diventare eterna
Non siamo al top di altri episodi della fortunata saga di James Bond, ma non si può comunque negare che "Dalla Russia con amore" è un film che si rivede sempre con piacere, sia per un'azione continua ma non frenetica, sia per quei piccoli trucchi del mestiere che per un agente segreto fanno la differenza tra la vita e la morte. L'immancabile Spectre, simbolo del male assoluto e qui impegnata nel mettere le mani su un decodificatore sovietico, non lesinerà colpi di scena e l'utilizzo di una avvenente spia sovietica (del tutto ignara di non servire il suo Paese) pur di fermare Bond. Ovviamente la love story tra l'agente segreto inglese e la bella Tatiana sarà pressocchè inevitabile, ma finirà anche per dare ancora più ritmo ad un film che vede per la prima volta alcune sperimentazioni scenografiche che diventeranno una sorta di marchio di fabbrica dei film successivi. Va dato comunque atto a Terence Young, che aveva lavorato anche al precedente "Licenza di uccidere" (capostipite della serie), di aver impresso quel misto di fascino ed ironia al personaggio di James Bond, ben oltre quanto fatto da Iam Flemming nei suoi romanzi, rendendolo un higlander della storia del cinema, apprezzato ad ogni latitudine e da ogni generazione.
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