Regia di Federico Moccia vedi scheda film
Un ragazzo torna al paese di origine dopo qualche anno e ritrova la sua prima fidanzatina, che ora però è impegnata. Comincia per lui un viaggio nelle memorie della primissima gioventù e decide di ricomporre la squadra di calcio con gli amici dell'epoca. Naturalmente ognuno di loro ha preso la sua strada, alcune molto differenti tra loro.
Ad appena 24 anni Federico Moccia – non Kubrick, capiamoci – dirige la sua prima pellicola. Ma a tutti gli effetti il Nostro era già entrato di prepotenza e a gamba tesa nel mondo dello spettacolo nei mesi precedenti come sceneggiatore (uno dei quattro) del fortunato telefilm I ragazzi della Terza C. Nessun mistero sul fatto che si tratti del figlio di Pipolo, al secolo Giuseppe Moccia, pezzo grosso del cinema italiano in coppia col sodale Franco Castellano; com'è come non è, ecco che Federico Moccia approda alla regia con questo Palla al centro. Un filmetto dalla confezione pienamente aderente agli standard televisivi del periodo, incentrato sulle storie di alcuni giovani che si incrociano tra passioni, speranze, fallimenti e amori, nel nome – pretestuoso, per dare un senso alla storia nel suo complesso insomma – di una partita di calcio e quindi della palla da cui il titolo. Nel cast non solo non compare nessun nome in quel momento rilevante, ma anche a distanza di così tanti anni continua a non comparirvi nessun interprete degno di nota: la recitazione è effettivamente a livelli bassini, ma la fattura dell'opera e i suoi argomenti blandi non richiedono indubbiamente molto di più di così. Copione di Moccia jr., Lorenzo (figlio di Franco) Castellano, Sibilla Barbieri e Maurizio Simonetti, da un soggetto di Claudio Natili e Silvio Subelli: per scrivere questo lavoro ci si sono dovuti mettere in sei, e qualsiasi commento sarebbe superfluo a questo punto. Federico Moccia tornerà dietro la macchina da presa solamente un decennio circa più tardi, con Classe mista Terza A (1996), che non sarà ugualmente un successo. 2/10.
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