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Sorrisi di una notte d'estate

Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film

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La recensione su Sorrisi di una notte d'estate

di steno79
9 stelle

Premiato al festival di Cannes con un premio speciale per il suo "umorismo poetico", "Sorrisi di una notte d'estate" è un film che oscilla fra commedia e dramma e apre la fase della maturità nell'opera di Bergman. La critica rimase molto colpita da questa commedia amara ma allo stesso tempo leggiadra, citando diverse possibili fonti di ispirazione sia letterarie che cinematografiche (ad esempio Max Ophuls e il suo film La Ronde, realizzato pochi anni prima, di cui Bergman riprende il motivo del girotondo di coppie e della provvisorietà dell'amore) per spiegare il fascino peculiare di quest'opera che, invece, si fa ammirare principalmente per la sapientissima mescolanza di toni e registri e la magistrale direzione di attori, fra cui il più bravo è forse Jarl Kulle nel ruolo del conte Malcom (ottimi anche Eva Dahlbeck, paricolarmente a suo agio con Bergman nelle commedie, e l'insostituibile Gunnar Bjornstrand nella parte dell'avvocato intellettuale). L'andamento in apparenza può sembrare un po' teatrale, ma, grazie alla sua accorta regia, Bergman sa conferire il giusto ritmo cinematografico alle situazioni che caratterizzano il copione, con molte sequenze memorabili fra cui la sfida alla roulette russa e le liti con conseguenti riappacificazioni delle diverse coppie. Da notare che è uno dei pochi film del regista in cui i drammi della coppia sono stemperati dal sorriso (altri tentativi di commedia, come L'occhio del diavolo e A proposito di tutte queste signore, risulteranno molto inferiori). Lo stile si è fatto più fluido e al contempo rigoroso rispetto alle opere giovanili, e apre la strada ai capolavori a venire. Compendio di molte tematiche bergmaniane, dove già si affaccia una visione cupa e desolata dell'esistenza umana, "Sorrisi" è costruito con incantevole precisione, con una cura visiva della composizione che smentisce seccamente chi accusa Bergman di non essere sensibile ai valori dell'immagine, e rimane certamente la sua migliore commedia. 

voto 9/10

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