Regia di Alexander Mackendrick vedi scheda film
Piacevole, con un buon soggetto e forse una buona sceneggiatura e forse perfino dei discreti attori, ma lento e stucchevole per ingenuità e incompetenze di regia, checché ne dica molta critica. Tutto vi diventa banale e scontato, soprattutto nella seconda parte, in cui i cinque “assassini” (The Ladykillers del titolo originale, capovolto in italiano) si uccidono fra di loro o muoiono, o per non uccidere la signora, o per fuggire con il malloppo ingannando i compagni. Sopravvalutato all’inizio, poi ridimensionato, ora va recuperato al confronto del brutto remake dei Coen, che esalta per confronto i meriti di questo vecchio originale, garbato, mai volgare, con la buona invenzione narrativa di far ritirare la refurtiva alla signora stessa, come se fosse arrivata da fuori, mentre la polizia sta controllando solo la merce in partenza. Troppo istrionico a parer mio Guiness nella parte del capo, il sedicente professor Marcus, e poco incisivi gli altri, mentre a me pare ottima Johnson, garbata e decisa, nella parte della signora Wilberforce. L’episodio secondario della fuga del pappagallo sembra introdotto solo come riempitivo; anche il lungo episodio con il verduriere che se la prende con il cavallo che gli mangia la merce mentre la signora fa fermare il taxi con la refurtiva in vista per difendere il cavallo, provocando ingorgo, incidenti e intervento della polizia, in sé simpatico per la presenza della refurtiva poi abbandonata e consegnata alla signora proprio dalla polizia, è troppo lungo e deviante, non credibile né abbastanza stilizzato. Soprattutto il finale perde di ritmo e di interesse per la necessità di provocare cinque morti senza scadere in violenze incoerenti al tono del film...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta