Regia di Luca Miniero vedi scheda film
Un film che ricalca sostanzialmente il tedesco "Lui è tornato" senza una particolare originalità e con una seconda parte abbastanza banalotta e scontata (a parte il per certi versi sconcertante finale)
Letteralmente catapultato dal cielo nella moderna Roma, un redivivo Mussolini (inizialmente scambiato per un suo imitatore) deve confrontarsi con un'Italia radicalmente cambiata, ma non necessariamente "progredita" sul modo di vedere ed affrontare certe tematiche. L'idea di Luca Miniero, che ricalca il film tedesco "Lui è tornato" incentrato su un analogo "rientro" di Adolf Hitler, viene declinata almeno inizialmente con una certa capacità di fondere commedia e dramma grazie al fatto che il redivivo Mussolini (l'ottimo Massimo Popolizio) viene preso ben poco sul serio. Poi il tutto deborda inspiegabilmente in un fritto misto dove il Duce finisce per fare da sponda ad un regista in cerca di riscatto che lo fa ospitare in una serie di trasmissioni (con i veri Mentana e Cattelan), rendendolo sostanzialmente una macchietta di sè stesso. Così, paradossalmente, la parte più interessante e riuscita del film finisce per essere il quasi sconcertante finale con Mussolini ripreso da una candid camera nelle vie della vera Roma, con tanto di reazioni (e numerosi saluti romani) dei cittadini che ne vedono il passaggio.
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