Regia di Mike Figgis vedi scheda film
Los Angeles. Un poliziotto di nome Van Stretch viene indagato dalla Disciplinare. Da lì le indagini si sposteranno su Dennis Peck, il suo compagno nonché figura di riferimento. Il sergente Avila scoprirà la rete di controllo che Peck è riuscito a creare durante tutta la sua carriera e quest'ultimo ne sarà tutt'altro che felice.
Quello che parte come un poliziesco diventa a lungo andare una specie di thriller, con Gere che non può fare a meno di prendere le mogli di tutti quelli che lo circondano, persino nei loro incubi. La sceneggiatura, che già è poca cosa, penso sia stata anche rimaneggiata per mostrare il solito lato da american gigolò del suddetto. La corruzione e l'abuso di potere, i veri affari "sporchi", il motivo di richiamo in una storia con due sbirri come protagonisti, sono menzionati solo per caso come ad esempio il non-ben-specificato "lavoro alla galleria" in cui Peck cerca di far entrare i suoi colleghi. Tutto rimane nella più triste vaghezza ed ecco che il discorso finale sui figli che ti cambiano tutto rivela la sua dissonanza vista la brama che caratterizza il protagonista.
La regia banale e a tratti sciatta non solo non riesce a dare una direzione precisa al racconto ma non riesce neanche a mettere bene in luce la contrapposizione dei due personaggi, tant'è che questo aspetto sembra sia stato completamente affidato ai due attori. Questi sono l'unico motivo che spinge a continuare la visione: Gere è subdolo quanto serve, un ammaliatore, il suo fare paternalistico porta colleghi e superiori a riporre in lui sempre più fiducia salvo poi agire in modo spietato e violento al momento opportuno. Andy García è veramente bravo nel conferire al suo sergente Avila quella determinazione e quella innata capacità di vedere dentro le persone, che fa sorgere in lui una certa invidia quando a poco a poco capisce le reali intenzioni di Gere. Persino Baldwin che solitamente non è un grande attore, è riuscito benino nel suo ruolo di poliziotto irresponsabile e smidollato. Le attrici sono solo l'oggetto del contendere, completamente passive nei loro ruoli, del resto il contenuto e le vedute del film sono improntati ad un moderato maschilismo.
Non lo chiamerei un vero poliziesco, non lo chiamerei un bellissimo film, è sicuramente un film con delle ottime interpretazioni.
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