Regia di Milos Forman vedi scheda film
Invidia, un'emozione che pretende.. il desiderio bramoso di ciò che un'altra persona possiede o la convinzione, lo stato mentale, che "lo" fa ritenere effettivamente inferiore all'altro individuo..
Ammirazione: un sentimento di profonda stima e approvazione, a volte con un elemento di stupore e Meraviglia. Bèh non c'è da stupirsi questi sono sentimenti reali, sicuri, universali. Come l'amore o l'odio. Come il sesso e l'ossessione carnale.
Amadeus (1984): F. Murray Abraham
Alle volte lasciate perdere gli eventi storici attendibili (Franco Battiato la critica cinematografica non era il tuo forte..), quando il film da prendere in esame è così ben fatto. Dicono che la più grande pecca di Amadeus sia indubbiamente la forte vena romanzata, e probabilmente lo è, ma quando le sopra citate emozioni del tutto "mammifere" ma non solo.. penetrano contrastanti nell'anima, manifestandosi così avvilenti, così ben recitate a replicare perfettamente la psicologia umana, allora degli Oscar sono del tutto meritatissimi anche se il mito prende il sopravvento.
Amadeus (1984): Tom Hulce
Antonio Salieri (F. Murray Abraham) prima di diventare compositore di corte per l'Imperatore Giuseppe Secondo d'Asburgo-Lorena (Jeffrey Jones) ne aveva fatta di gavetta.. Contrariamente a Wolfgang Amadeus Mozart (Tom Hulce) invece, a lui erano stati dati tutti gli insegnamenti possibili da un padre severo sì, ma fin troppo accondiscendente.. il compositore italiano si era imposto invece come autodidatta e a suo padre non importava nulla della musica, a complicare i rapporti con il musicista di Salisburgo c'era un fatto determinante, Mozart era un genio lui no. La sua fama di bambino prodigio riecheggiava in tutta Europa, si vociferava che a cinque anni era già autore di alcune composizione ("Andante e Allegro"), e a sei di un'intera opera.. A Vienna era inverno all'inizio del film, e dalla stanza di Salieri dei servi sentono l'anziano compositore blaterare qualcosa e poi un grido di dolore. Un servo sfonda la porta trovando Salieri moribondo e con una grave ferita autoinflitta al collo. Venne soccorso immediatamente.
Amadeus (1984): Tom Hulce
Vienna 1823, poco dopo il tentato suicidio, Salieri fu rinchiuso in un manicomio perchè accusato della morte di Mozart. Un giovane Sacerdote aveva il dovere di andare a confessare e redimere i peccati dell'anziano compositore e da qui inizia la meravigliosa novella..
Padre lei quanto se ne intende di musica disse Salieri al Sacerdote. Il Sacerdote confessò che la musica non era il suo forte e l'anziano compositore strimpellò qualche nota del suo vasto repertorio. Ma dal suono delle note scaturite dal clavicembalo il Sacerdote non riusciva a ricordare nulla. Salieri offeso capì subito e allora attaccò con "Eine Kleine Nachtmusik", un'opera molto famosa scritta ovviamente da Mozart. Oh!! Questa sì esclamò entusiasta il Sacerdote, non sapevo che fosse sua.. Ooh! È semplicemente meravigliosa.. Salieri sconsolato rispose, infatti non lo è..
Amadeus (1984): scena
È dopo questo preciso istante che veniamo trasportati a quando tutto ebbe inizio. La prima volta che Salieri vide Mozart fu appunto a Vienna, nella residenza del principe arcivescovo di Salisburgo (Nicholas Kepros) dove Mozart era stato assunto come principale compositore. E così fu proprio la golosità di Salieri ad attirarlo all'interno di una stanza dove era stipato il pantagruelico desco per sgraffignare una gustosa pralina al cioccolato. Una giovane donna entrò di corsa nella stanza nascondendosi sotto il tavolo. Una sghignazzata isterica si udì da fuori. La porta si aprì lentamente e un giovane uomo entrò nella stanza con passo felpato, Salieri nel frattempo nascosto dietro i carrelli stava sbirciando.. L'uomo all'improvviso corse verso il tavolo trascinando via la donna da sotto. Quello era il turpe Mozart che amoreggiava con la sua ragazza Constanze (Elizabeth Berridge), con frasi tipo "mangia la mia merda stronzetta".. Saliri capì che quel volgare ragazzo era il famoso compositore di Salisburgo solo quando lo sfacciato "omuncolo", corse verso il salotto del principe per dirigere la sua l'opera concertistica.
Come era possibile che un giovinastro laido come quello poteva essere il virtuoso genio di Mozart? Salieri non ci poteva credere. Fu ancora più sorpreso nel leggere le note sul suo spartito.. Note così sublimi che andavano a comporre musica così perfetta e mai udita prima, musica capace di scaturiere le più profonde emozioni. Quella musica non era opera scritta da un sconcio individuo ma da Dio! Doveva essere un caso, senza alcun dubbio pensò Salieri. Guai se non lo fosse stato!
Fu così che anche al prodigioso compositore venne commissionata un'opera dall'Imperatore. Salieri per la prima volta ebbe l'opportunità di presentarsi a Mozart avendo avuto anche la premura di comporre una marcetta di benvenuto in suo onore. L'opera che Mozart presentò all'Imperatore Giuseppe Secondo era "Il ratto del serraglio", ambientata in un harem in Turchia e suscitando non poco scalpore da parte della piccola giuria. Inoltre il Barone Gottfried van Swieten (Jonathan Moore), il Conte Orsini-Rosenberg (Charles Kay) e il maestro di cappella Giuseppe Bonno (Patrick Hines) vedevano nel genio di Mozart molta arroganza e sfacciataggine.. Dopo una breve discussione sulla scelta della lingua da utilizzare (il tedesco), l'opera fu commissionata con un po' di scetticismo e Mozart ringraziò tutta la corte, non prima però di aver umiliato il buon Salieri al clavicembalo, facendo notare a tutti i presenti la mediocrità della marcetta in suo onore composta dal musicista italiano.
Amadeus (1984): scena
Salieri ritiratosi nel suo appartamento era furioso, quel giovanotto non gli andava proprio a genio e sarcastico ringraziò il crocifissio dopo la preghiera.. Salieri infatti era un modello di virtù: cieco credente cattolico, gentiluomo che non aveva mai sfiorato una donna neanche con un dito (che fortuna e quanta nobile grazia!.), insegnante instancabile lavorando spesso anche gratis, ma adesso il suo stato di leadership era stato compromesso e bisognava correre ai ripari..
La goccia che fece traboccare il vaso fu senza dubbio la partecipazione canora di Caterina Cavalieri (Christine Ebersole), all'opera di Mozart che alla fine ebbe un discreto successo..
Salieri era segretamente invaghito della sua bella allieva, e non poteva sopportare che la donna si era presa una cotta per il compositore austriaco, e forse fra i due era scoppiato anche un amore frugale.
Salieri pregava ogni sera che Dio mandasse via Mozart ma l'onnipotente sembrava prendersi gioco di lui. Perchè poi dargli la bramosia e la smania di essere il più grande musicista di tutti i tempi e poi negargli il talento. Perchè umiliarlo così proprio con quell'uomo. Non era Mozart a sghignazzare alle sue spalle ma Dio stesso, colmo di collera pensava il musicista. Da lì a breve Salieri decise di contrastare Dio e di mettere più bastoni possibili fra le ruote a Mozart. Anzi Salieri avrebbe ucciso Mozart per vendicarsi su Dio. Un Dio ingiusto e senza pietà incarnato in quel piccolo uomo dalle doti straordinarie. Adesso doveva solo commissionare a lui, Wolfgang Amadeus Mozart, quella entità apparentemente terrena che odiava e ammirava allo stesso tempo più di ogni altra cosa al mondo, una messa da Requiem per poi provocare la sua morte. Solo allora Salieri si sarebbe ripreso la giusta vendetta interpretata da uno splendido e lugubre Requiem che sarebbe risuonato per l'eternità come beffa omicida infinita. Oh quele meravigliosa musica funebre!! Il piano sarebbe stato perfetto..
Amadeus (1984): Tom Hulce, Elizabeth Berridge
In definitiva e senza ulteriori
spoiler posso affermare, con tutta franchezza, che per mio giudizio personale
questo splendido lungometraggo rasenta la perfezione come opera a sé stante. Un semplice meraviglioso racconto che mette in evidenza nel modo più diretto tutte le paure e le ansie di noi creature imperfette. Capace di risaltare la verità dell'intelletto umano in eterno conflitto con il mondo esistente delle relazioni personali. Quelle scontate relazioni che vengono accompagnate dalla splendida musica di Mozart, utilizzata come magniloquente cornice quasi fosse una materia di riflessione atta a esorcizzare le debolezze dell'uomo. Probabilmente uno dei film più belli della mia magra collezione.
Amadeus (1984): Tom Hulce
7/10 voto critico obbiettivo.
9/10 voto per gusto personale.
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