Regia di Alexandre Bustillo, Julien Maury vedi scheda film
Bella sorpresa, sebbene non troppo appoggiato dalla critica. Leatherface, prequel della serie Non Aprite quella Porta lanciata da Tobe Hooper (qua produttore esecutivo), è un horror vecchio stile che beneficia della regia di una coppia di cineasti francesi. Truce e ultra violento, mantiene viva l'attenzione dall'inizio alla fine della visione senza buonismi o quelle perdite di tempo che troppo spesso anestetizzano i prodotti hollywoodiani.Certo, la sceneggiatura non è immune da difetti. A esempio è inverosimile che Leatherface riesca a sottrarsi dalle ricerche della polizia, così come alcuni inneschi (la rivolta in manicomio) paiono assai deboli.
Da un punto di vista di linguaggio filmico, si guarda all'orrore anni '80, con una sceneggiatura priva di personaggi positivi e con almeno un grosso colpo a sorpresa. Buona l'idea di modificare la canonica impostazione da slasher movie a beneficio di una struttura più idonea a un road movie. Un manipolo di pazzi, infatti, fugge dal manicomio e si lascia alle spalle uno strascico di morte spostandosi da un posto all'altro. Perverso, malato, privo di speranza e con inserti necrofili (un cadevere mummificato baciato in bocca) che gli conferiscono valore aggiunto (tremendo un omicidio con un uomo diviso in due dalla motosega). Erano anni che non mi capita di vedere un horror del genere. Sopra le aspettative. Di certo, tra i migliori della serie.
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