Il corpo - la gestualità, la mimica facciale, le pose e la postura, la fotogenia - è il primo, immediato elemento che ci giunge di un attore attraverso lo schermo. Ai nostri occhi. Ma, come il fulmine, c'è il tuono: la loro voce (magari mediata dal - dannato, discutibile, discusso - giogo del doppiaggio: ma questa è un'altra storia) ... Voci baritonali, voci starnazzanti, voci roche; o ancora stridule, armoniose, profonde, erotiche, sensuali o meccaniche, teatrali, banali o particolari o balbettanti, voci gentili dalla gentile cadenza e voci corrosive dal fascino ambiguo. Accenti, inflessioni, difetti, emissioni di ruvidi grugniti e note gutturali: insomma, il suono proveniente da bocche e lingue di volti-corpi nell'atto di recitare. Non poteva certo mancare la musica a sfruttarne quelle più caratteristiche, riconoscibili, interessanti, utili. Che siano band power metal o rapper o interpreti pop: di seguito una selezione di voci d'attori utilizzati in forma di narrazione (e non solo).
Forse il suo nome ai più non dirà granché (ma non per molto: è uno degli Hateful Eight di Tarantino, per il quale aveva già interpretato una piccola parte in Django Unchained) eppure è un caratterista formidabile, attivo sia sul grande che sul piccolo schermo. Uno di quelli che lo vedi e ricordi d'averlo visto prima. Memorabili l'iconico Boyd Crowder in Justified e il turbolento Shane Vendrell (una fine che ancora mette i brividi) in The Shield. Chi, se non il redivivo Reverendo Marilyn Manson poteva sceglierlo come "The Preacher" in Slave Only Dreams to Be King? Nel superbo pezzo, dall'incedere tipicamente mansoniano, e tratto da quel gioiello che è The Pale Emperor, uscito a inizio 2015, il Nostro apre (e chiude) con complice spirito enfatico il brano.
Sir Ian McKellen non ha bisogno di presentazioni. Gradirete però sapere della sua collaborazione con gli Scissor Sisters, simpatica band kitsch e trasgressiva (quanto basta), diventata celebre nel 2006 con la hit I Don't Feel Like Dancin' (non potete non conoscerla: era pressoché ovunque), ed ora "in pausa". Dal loro terzo e penultimo lavoro, Night Work, datato 2010, la traccia n. 12, Invisible Light: incalzante brano electropop nel quale irrompe l'educata timbrica british del magnetico, maestoso McKellen.
Babylon, Where bricks of water and diamonds tower ... Come to the Light! Into the Light! The Invisible Light...
[attenzione al video, ispirato e ad elevato tasso "cinematografico", diretto dal collettivo internazionale CANADA]
Grande, Idris Elba (per inciso: il migliore James Bond che potremmo mai avere, ora). Ed eclettico: recita, si lancia in pazze corse [Idris Elba: No Limits], fa musica. Da dj a rapper a produttore, il suo è un curriculum variegato, ricco di collaborazioni in varie vesti. Nel 2011 partecipa a W.A.R. (We Are Renegades), bellicoso atto hip hop di Pharoahe Monch: nel pezzo di apertura, The Warning, l'attore di The Wire, Luther e Beasts of No Nation introduce con una performance vocale esemplare, toni e "mood" dell'album.
È stata una delle iconiche "scream queens" tra i gloriosi '60 e '70 nelle produzioni Hammer e non solo, in titoli come The Wicker Man, Vampiri amanti ma anche episodi di Doctor Who e Ironside. Del 1971 è il cult La morte va a braccetto con le vergini (in originale Countess Dracula), nel quale interpreta la contessa Elisabeth Nádasdy, personaggio basato sulla famigerata sanguinaria Erzsébet Báthory, che tanto materiale orrorifico ha fornito in letteratura, cultura popolare e musica (basti pensare ai Bathory, storica black metal band svedese). Alla nobile serial killer ungherese, i vampirelli inglesi Cradle of Filth guidati dal carismatico Dani Filth dedicano un (ispiratissimo) concept, Cruelty and the Beast, distribuito nel 1998. Voce narrante dell'album, nel ruolo di "Lady Bathory", è proprio l'anglo-polacca Pitt (anche con l'ausilio di brani rivenienti dal suddetto Countess Dracula, come in The Twisted Nails of Faith, e nel terzo movimento - Eyes That Witnessed Madness - di Bathory Aria.
Hear Me now! All crimes should be treasured If they bring thee pleasure somehow ...
Un altro attore britannico, dalla carriera lunghissima costellata di ruoli e performance memorabili: l'immenso John Hurt. L'immortale John Merrick carica della solennità e della profondità necessarie il narrato nell'intero concept The Seduction of Claude Debussy (1999), ricercato composito lavoro dei sofisticati Art of Noise, incentrato sulla vita e le opere del compositore francese.
Winter and summer, Debussy used to work surrounded by flowers His study overflowed with them It would remind you of the line of Baudelaire Sound and perfume swirling in the evening air ...
Palla di Lardo, Orson Welles, Robert E. Howard, Robert Goren, Kingpin ... Grandi personaggi e grandi(ose) interpretazioni (con un'agenda fittissima, negli ultimi - e nei prossimi - anni); rimane però, il gigantesco D'Onofrio, uno tra gli attori più sottoutilizzati e sottostimati degli ultimi trenta anni. Versatile, come nella migliore tradizione americana, nel 2014 si lancia nel progetto Slim Bone Head Volt [ http://slimboneheadvolt.com/about/ ; http://slimboneheadvolt.com/video/ ]con la polistrumentista e compositrice Dana Lyn, adattando e narrando - sull'elaborato, interessante tappeto sonoro creato dalla Lyn - suoi testi e poesie. Sorprendente.
Una delle collaborazioni più popolari vede Sua Magnificenza Vincent Price infondere il suo inconfondibile enfatico, sinistro registro vocale nobilitare la celeberrima Thriller di Michael Jackson (1982). Presenza da brividi, scolpita imperituramente nell'immaginario musical-cinematografico.
And grizzly ghouls from every tomb Are closing in to seal your doom And though you fight to stay alive Your body starts to shiver For no mere mortal can resist The evil of the thriller...
[ il video, rivoluzionario per l'epoca, ed ancor oggi, fu diretto e cosceneggiato da Joh Landis: val sempre una visione ]
Inglese (of course), Doug Breadley è perlopiù famoso per aver interpretato il leggendario "Pinhead" nella saga di Hellraiser, tratta dall'universo ideato dal geniaccio Clive Barker che ha anche curato la regia del capostipite (di gran lunga il miglior film del franchise). Logico che di un personaggio (e un attore) così i soliti Cradle of Filth non potessero che farne putrefatta carne da macello gothic-horror per il loro personale sadomasochistico inferno iconografico-sonoro. Nel pregevole Midian (2000) - la cui fonte primaria (ma non unica: echi lovecraftiani, tinte pittoriche, e una miriade di riferimenti letterario-cinematografici) è un'altra opera dello scrittore inglese, Cabal (dallo stesso trasformata in celluloide con l'omonimo discreto film del 1990) - Bradley (così ringraziato nei credits: "lead Cenobyte and Oracle of Midian") si fa voce narrante dei deliri e delle tenebrose invocazioni di Dani Filth e soci.
The Moon, she hangs like a cruel portrait Soft winds whisper the bidding of trees As this tragedy starts with a shattered glass heart And the Midnightmare trampling of dreams ...
È mancato solo qualche mese fa, l'immarcescibile Christopher Lee. Una vita dedicata al cinema (praticamente ha lavorato fino all'ultimo), ma anche molto altro. Nota la sua passione musicale: in proprio ha registrato e rilasciato album, ep, singoli, tra il classico da christmas songs, il symphonic-medieval e l'heavy metal, conquistandosi sconfinata, eterna stima. Ha sparso inequivocabili tracce della sua grave evocativa voce un po' ovunque (i doppiaggi e i poemi recitati non si contano), non ultimi i paladini del tamarro-metal Manowar; la collaborazione più duratura e simbolica resta comunque quella con gli italiani Rhapsody of Fire, di cui narra ben cinque album (da Symphony of Enchanted Lands II – The Dark Secret, 2004, a From Chaos to Eternity, 2011).
Nekron would rule in the unholy name! of cosmic chaos And this time he would reign supreme! ...
Immenso William!
Come attore ha partecipato ai film Chappaqua di Conrad Rooks (1966), Decoder di Klaus Maeck (1984) e Drugstore Cowboy di Gus Van Sant (1989); in quest'ultimo film interpreta un ex prete tossicodipendente.
Ha partecipato al videoclip Last Night on Earth degli U2: nella scena finale si vede Burroughs che chiude gli occhi. Il videoclip fu girato pochi giorni prima che Burroughs venisse colto dall'attacco cardiaco che lo uccise.
L'interesse di William S. Burroughs per la magia (in particolare per la magia del caos) lo indurrà nel 1993 all'iniziazione presso l'organizzazione IOT (Illuminati di Thanateros), fondata nel 1978 da Ray Sherwin e Peter J. Carroll.[6]
Il nome del gruppo rock psichedelico Thin White Rope fu ispirato da una metafora usata dallo scrittore per definire il liquido seminale maschile. Il gruppo musicale inglese Soft Machine prese il nome dal romanzo La macchina morbida.
http://www.openculture.com/2013/10/william-s-burroughs-sings-r-e-m-and-the-doors-backed-by-the-original-bands.html
http://www.openculture.com/2015/05/william-s-burroughs-alternative-rock-star-sings-with-kurt-cobain-tom-waits-rem-more.html
http://www.biography.com/people/william-s-burroughs-9232376#writing-junky-and-naked-lunch
[vedi “Musical Influence”]
"Il corpo - la gestualità, la mimica facciale, le pose e la postura, la fotogenia - è il primo, immediato elemento che ci giunge di un attore attraverso lo schermo." - ORSON WELLES:
https://www.youtube.com/watch?v=tTppehxGjC4
Country singer di buona fattura sotto l’egida di Woody Guthrie e Pete Seeger, il corpulento Burl Ives è stato interprete di grandi film (cito soltanto”La gatta sul tetto che scotta” e “Il grande paese”).
La sua carriera cinematografica subì una battuta d'arresto durante il Maccartismo, quando Ives fu accusato di appartenere al Partito Comunista. Ives dovette difendersi dal fatto di aver frequentato artisti quali Pete Seeger e Woody Guthrie, ma accettò di collaborare con il Commissione per le attività antiamericane e poté riprendere il lavoro. Dal 1960, Ives iniziò ad incidere dischi per la Decca arrivando a pubblicare oltre 30 album; successivamente passò alla Columbia con la quale registrò altri 10 album. [liberamente da wikipedia]. Bellissima l’esecuzione di “Riders in the Sky “[https://www.youtube.com/watch?v=j2klh2cTa_Q]. La seguente “Little Tiny Tear fu in testa alle classifiche anche italiane a metà dei Sessanta. [bear”https://www.youtube.com/watch?v=M3yKMWaaD9o]
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