Era il lontano 1979 quando il primo capitolo della migliore saga di fantascienza di tutti i tempi fece il suo ingresso in sala e da allora i suoi fan continuano ad aumentare in tutto il mondo, merito di una squadra di registi, attori, sceneggiatori, scenografi, truccatori ed addetti agli effetti speciali che hanno forgiato dei film indimenticabili, capitanati dall'inossidabile Sigourney Weaver, alias Ellen Ripley, la donna dalla volontà d'acciaio, destinata a combattere contro la creatura più remota e pericolosa di tutto l'universo. Ormai il mostro ideato da Hans Ruedi Giger e da Carlo Rambaldi è entrato nell'immaginario comune, simbolo terrificante delle nostre paure più recondite, un misto tra materia organica e non, un ibrido tra rettile e insetto, un perfetto organismo, la cui perfezione è pari solo alla sua ostilità. Un superstite...non offuscato da coscienza, rimorsi o illusioni di moralità.
Rispetto l'opinione di chi giudica il secondo episodio migliore del primo, ma non la condivido minimamente: Alien gli è superiore in tutto, effetti speciali compresi. La tensione è un fattore costante nel film, il quale ci regala un'escalation di orrore e suspence che da allora non si è più rivista da nessuna parte. A differenza del secondo e del quarto capitolo, ivi è completamente mancante qualsiasi sprazzo di ironia, l'atmosfera è perennemente tesa e soffocante, quasi un presagio del destino orribile dell'equipaggio, le ambientazioni sono terribilmente claustrofobiche e le scene splatter impressionanti. Scott dirige il tutto alla grandissima, regalandoci un imprescindibile capolavoro fanta-horror, merito anche di una sceneggiatura perfetta nel tratteggiare i pochi personaggi (tutti interpretati perfettamente) e le relazioni che intercorrono fra di loro. Stupenda e violenta metafora della sessualità, il film ebbe anche il merito di introdurre un personaggio femminile mai così carismatico, emblema del femminismo, e di lanciare la carriera dell'allora esordiente Sigourney Weaver. Visto a 36 anni di distanza, Alien sembra uscito in sala pochi giorni fa e sa ancora spaventare sia fisicamente che psicologicamente come nessun altro.
James Cameron è il regista di questo secondo adrenalinico capitolo della saga, e la sua predisposizione ai film d'azione si vede in particolare dopo i primi tre quarti d'ora di film, nei quali viene ripresa la storia esattamente dove Scott ci aveva lasciato e vengono delineati i nuovi personaggi. Cameron abbandona parzialmente i sentieri horror del suo predecessore per darsi all'azione pura senza dare un attimo di tregua allo spettatore. Risultato: gli xenomorfi non fanno più paura come prima, ma il film è un vero tour de force che vi terrà incollati allo schermo con il cardiopalma. Titanico lo scontro tra Ripley, ancora più determinata e forte di prima (straordinaria la Weaver), e la regina aliena, metafora questa volta della maternità e dello scontro tra due madri a difesa della propria progenie.
Con Sigourney Weaver, Charles Dance, Lance Henriksen
Bistrattato dalla critica e dal pubblico, Alien 3 è in realtà un film molto sottovalutato; in fondo era quasi impossibile tornare ai livelli di Scott e Cameron. Fincher riesce però a dirigere bene una sceneggiatura scritta frettolosamente ma che ha il merito per lo meno di caratterizzare bene i personaggi principali e di riproporre le atmosfere cupe e claustrofobiche del primo episodio. Questa volta è la colonia penale di un lontano pianeta a fare da sfondo alla terrificante avventura di Ripley, in bilico tra la speranza di tornare sulla Terra per rifarsi una vita e l'ineluttabilità del fato che fin dall'inizio, con la morte della piccola Newt, del caporale Hicks e la distruzione quasi completa di Bishop, sembra accanirsi contro la nostra protagonista e gli altri internati, sotto le sembianze della ben nota minaccia aliena.
Gradevole quarto capitolo della saga sull'alieno più famoso del cinema. Jean-Pierre Jeunet imprime un taglio personalissimo adattando l'universo di Alien ad una dimensione da fumetto, con buone trovate sceniche, tanta ironia e azione scanzonata. Non tutto è perfetto, dialoghi e caratterizzazione dei personaggi lasciano un po' a desiderare ma tutto sommato è un film piacevole e divertente.
Prometheus, il tanto chiacchierato prequel di Alien, vanta nuovamente Ridley Scott al timone di una storia sulle origini della razza umana, con un gruppo di scienziati destinati a fare una scoperta sconvolgente che potrebbe mettere in pericolo l'intero genere umano...Come sottolineato da più parti, il film è visivamente stupefacente, con Scott che dà libero sfogo al suo estro visionario e con un comparto tecnico all'avanguardia al servizio di un soggetto ambiziosissimo e coinvolgente, ha dalla sua un cast di attori di tutto rispetto in cui primeggiano Michael Fassbender (quello con il personaggio decisamente più ambiguo e interessante), Noomi Rapace, Charlize Theron ed Idris Elba e delle locations da kolossal. Per contro, la sceneggiatura ha più di un buco e dà a volte l'impressione di caratterizzare approssimativamente i personaggi. Tutto questo non toglie però il piacere della visione, sostenuto da immagini splendide e da una regia ancora una volta imponente. E nonostante il film sia fin troppo ambizioso e spesso ponga più domande che risposte, ciò non scalfisce l'aura di fascino che lo avvolge. Sicuramente, uno dei migliori e più coinvolgenti lungometraggi di fantascienza degli ultimi anni, che ho rivalutato col passare del tempo dopo una prima visione piuttosto critica, forse influenzato dalle reazioni negative di una parte del pubblico. Speriamo che questa sia solo la prima parte di un'altra magnifica avventura nello spazio.
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