Francesco Dellamorte ha scelto di rinchiudersi in una sorta di esilio volontario come guardiano del cimitero di un piccolo paesino. Con lui vive solo una strana creatura, una specie di muto folletto chiamato Gnaghi. Un brutto giorno però i morti decidono di tornare in vita, uscendo dalle loro tombe e seminando il terrore nel borgo. Dellamorte si vede così costretto a intervenire, uccidendo i morti per la seconda volta e seppellendoli di nuovo. L'horror italiano tenta di rivitalizzarsi rivolgendosi all'immaginario "noir" di Dylan Dog. Il risultato è apprezzabile, soprattutto per l'inconsueta dose di ironia. Singolari le interpretazioni di Everett e della Falchi.
Uno dei film italiani più belli e interessanti degli anni 90, è un crimine che Soavi abbia avuto così poche occasioni di stare dietro la macchina al cinema, in Italia i giovani autori di quegli anni avevano una vita difficile.
un trentenne che si innamora perdutamente in pochi minuti, che indossando camicia e pantaloni non si accorge se ha con sè il revolver, che tra l'altro spara una dozzina di colpi senza doversi ricaricare, non credo necessiti di commenti ... si salva solo la scenografia e ambientazione horror molto curata
Bellissima trasposizione cinematografica del romanzo sclaviano, ricolma di citazioni, cupa ironia e mammelle della Falchi. Più Dylan Dog di Rupert Everett non ce n'è. Ma solo esteticamente. Dyd e Dellamorte appartengono a due universi morali opposti ma complementari.
"Darei la vita per essere morto".
Voto: 9 Gna
Cavolata. Non perdete tempo a guardarlo. Regalo mezza stella solo per il legame col personaggio bonelliano, ma qui non compare nè la sua ironia, nè il suo fascino.
Un film veramente orribile. La storia è insensata -una successione di episodi il ci unico motivo d'essere pare mostrare le grazie della Falchi- e noiosa, e il film non ha nulla in comune con l'ironia e l'originalità di Dylan Dog.
Soavi realizza uno dei suoi film piu' riusciti e rivela una certa maturita' espressiva.Fin troppo teorico ma fascinoso,grazie ad un 'ambientazione suggestiva e alcune buone trovate.
Il giudizio è scontatissimo visto che viene da uno che nella propria libreria annovera solamente fumetti… bellissimo e divertente, grottesco quanto basta… e poi Rupert è Dylan!
Pretenzioso.irritante ma enormemente originale e divertente questo film pieno di zombie (grande la sequenza con gli zombie scout)e dotato di un senso dell'humor particolare.Soavi si conferma il miglior regista Horror della nuova generazione.
"Tra morti viventi e vivi morenti siamo tutti uguali, tutti la stessa razza; ma se uccidi un morto fai un servizio di pubblica utilità, se uccidi un vivo invece ti metti nei guai." Dellamorte Dellamore è tratto dall'omonimo romanzo che Tiziano Sclavi, creatore del celebre fumetto Dylan Dog, scrisse nel 1983 e riuscì poi a pubblicare solo nel '91, cioè quando il buon… leggi tutto
Dopo il recente disastro hollywoodiano perpetrato ai danni di Sclavi, verrebbe da dare 5 stellette a questo seppur scialbo filmetto horror. A tutt'oggi, infatti, questo è il risultato più apprezzabile di trasposizione filmica di un prodotto di Sclavi. Sul piano tecnico il film è sulla sufficienza, senza grossi sussulti e patemi ma ha una marcia in più legata ad… leggi tutto
In DellaMorte DellAmore ci sono sequenze bellissime: Everett e la Falchi che fanno sesso spinto sulla tomba del marito di lei proprio mentre quest’ultimo ritorna in vita; il secondo, visionario “ritorno” della Falchi; il finale aperto e spiazzante all’uscita del tunnel. Ci sono ambientazioni macabre quanto basta, attori scelti ed utilizzati con intelligenza, a… leggi tutto
Un grande horror italiano, che eppur non spaventa, ma è anzi intriso di umorismo nero... Porta sul teleschermo in maniera molto fedele il personaggio fumettistico di Dylan Dog (l'ideazione, del resto, è dello stesso Tiziano Sclavi), con finalmente il personaggio ispiratore di Ruper Everett, immortalato per sempre prima che, invecchiando, perdesse le sembianze del trentatreenne…
Come per Ken Russell, anche per Michele Soavi provo a costruire un omaggio 'grezzo'. Prima di proporre i commenti brevi ai suoi lungometraggi da me finora visti (mi manca solo "Il sangue dei vinti", che temo possa…
L'angolo del libro / 7
L'oscuro visibile - L'orrore secondo Michele Soavi (*****) / Nocturno libri
"Siamo qui, nell’oscurità, sospesi tra la poesia delle lucciole e il fuoco divampante…
La morte che vive
la vita che muore
la morte, la morte
la morte e l'amore.
In quel di Buffalora, ridente e immaginario borgo italico pullulante di provinciali e di provincialismo, il becchino Francesco Dellamorte è costretto ogni maledetta notte a far fronte a un problema che sembra inestinguibile: riportare all'altro mondo i cari estinti che continuano a tornare in…
la mia personalissima playlist di film a tema zombi o morti viventi, non ho inserito i film dove i morti viventi sono in realtà dei contagiati da qualche virus come il bellissimo 28 Giorni dopo
Collocare Dellamorte Dellamore in una categoria è missione deliziosamente difficoltosa. La pellicola non rinnega la sua vocazione spiccatamente horror, ma la contamina con quell'anima sociale e vagamente contestataria tanto cara a Tiziano Sclavi (autore del romanzo da cui è tratto questo lavoro di Michele Soavi), mascherandola abilmente come black humour. Il protagonista Francesco…
Commedia grottesca e lugubre dal montaggio lucido e la fotografia discreta che si può tranquillamente evitare di vedere per l' assurdità della sceneggiatura (non che la trama sia di molto superiore). All' inizio sembrava interessante,poi si è rivelato unicamente ridicolo ( ho resistito 74 minuti,mi dovrebbero dare un premio). Dicono che sia molto simile al fumetto e per…
Il guardiano di un cimitero di un paesino, pallido e taciturno, si ritrova a dover affrontare un improvviso risveglio dei morti. E' il solo a poterli affrontare e dovrà darsi da fare parecchio per ri-ucciderli tutti. Compresa una donna che ama.
Quarta regia per Michele Soavi, già assistente di Dario Argento, Lamberto Bava e Joe D'Amato; quarto horror, qui con una…
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Commenti (15) vedi tutti
Uno dei film italiani più belli e interessanti degli anni 90, è un crimine che Soavi abbia avuto così poche occasioni di stare dietro la macchina al cinema, in Italia i giovani autori di quegli anni avevano una vita difficile.
commento di frankdeniroMamma mia che schifo di film come si può dire horror
commento di Barone13un trentenne che si innamora perdutamente in pochi minuti, che indossando camicia e pantaloni non si accorge se ha con sè il revolver, che tra l'altro spara una dozzina di colpi senza doversi ricaricare, non credo necessiti di commenti ... si salva solo la scenografia e ambientazione horror molto curata
commento di MaciknightBellissima trasposizione cinematografica del romanzo sclaviano, ricolma di citazioni, cupa ironia e mammelle della Falchi. Più Dylan Dog di Rupert Everett non ce n'è. Ma solo esteticamente. Dyd e Dellamorte appartengono a due universi morali opposti ma complementari. "Darei la vita per essere morto". Voto: 9 Gna
leggi la recensione completa di ProfessorAbronsiusIronico e sanguinolento, molto pessimistico.
leggi la recensione completa di giansnow89Cavolata. Non perdete tempo a guardarlo. Regalo mezza stella solo per il legame col personaggio bonelliano, ma qui non compare nè la sua ironia, nè il suo fascino.
commento di bebabi34Un film del terrore intristo di humor e che non si prende tanto sul serio. Piacevoli le scene in cui il raccapricciante si mescola al grottesco.
commento di deggionon mi dispiace.
commento di scollo 88E questa sarebbe la trasposizione cinematografica di Dylan Dog? Ma mi faccia il piacere!
commento di DaltonUn film veramente orribile. La storia è insensata -una successione di episodi il ci unico motivo d'essere pare mostrare le grazie della Falchi- e noiosa, e il film non ha nulla in comune con l'ironia e l'originalità di Dylan Dog.
commento di miyaBellissimo e visivamente molto particolare questo film è una chicca..
commento di principessasofiaIL film è molto surreale ambientato a Boffalora…Molto belle le scene d'erotismo nel cimitero…lugubre
commento di AbeSadaSoavi realizza uno dei suoi film piu' riusciti e rivela una certa maturita' espressiva.Fin troppo teorico ma fascinoso,grazie ad un 'ambientazione suggestiva e alcune buone trovate.
commento di ripley77Il giudizio è scontatissimo visto che viene da uno che nella propria libreria annovera solamente fumetti… bellissimo e divertente, grottesco quanto basta… e poi Rupert è Dylan!
commento di RageAgainstBerluscaPretenzioso.irritante ma enormemente originale e divertente questo film pieno di zombie (grande la sequenza con gli zombie scout)e dotato di un senso dell'humor particolare.Soavi si conferma il miglior regista Horror della nuova generazione.
commento di superficie 213