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La vita agra

Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film

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Dany9007

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La vita agra

di Dany9007
8 stelle
Ho commesso l'errore (non che sia la prima volta) di vedere il film prima di leggere il libro di Bianciardi. Il film interessante e complessivamente fedele alla vicenda, sebbene si sviluppi in finale che chiosa in modo più cinematografico (e un po' consolatorio nella sua condanna allo stato di cose) la vicenda del protagonista; Tognazzi è un interprete superbo e peraltro riesce in modo mirabile a far emergere tutte le contraddizioni del protagonista che vivrà un susseguirsi di tradimenti, prima coniugali poi degli ideali rispetto alla missione che si era posto di intraprendere a Milano. L'uscita del film nel 1964 è stata a mio ancor più idonea nella descrizione di un boom economico che proprio in quell'anno iniziava a far vedere i propri limiti, la famosa "congiuntura" che l'anno dopo avrebbe dato il titolo anche ad un film di Scola. Il regista riesce anche bene a calcare la mano sui toni grotteschi: le assurdità tecnologiche delle aziende, le comiche richieste della traduttrice, inflessibile nel voler far restare fedele i testi all'originale. E' invece un po' invecchiata la "tirata" contro il benessere del boom economico che si traduceva con automobili, smog, appartamenti ed elettrodomestici. Tutto questo però è comunque molto più contestualizzato rispetto all'approccio dell'autore del romanzo che invece ritrae una Milano mostruosa, fatta solo di smog, malattie legate al lavoro, datori di lavoro spietati e colleghi/vicini fantasma, a cui si contrappone il ricordo di una realtà di campagna e contadina più bucolica. Non faccio mistero di non aver apprezzato molto appunto il romanzo che mi pare troppo legato ad un approccio ideologico, rispetto ad un autore coevo come Mastronardi che con la sua "trilogia" su Vigevano (che ha fatto partorire l'eccellente Il maestro di Vigevano) ha saputo dare un ritratto del boom molto più sofferto e sfaccettato, ma anche più aderente ad una realtà meno intellettuale. 
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