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Trinità e Sartana figli di...

Regia di Mario Siciliano vedi scheda film

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La recensione su Trinità e Sartana figli di...

di scapigliato
4 stelle

C’è poco da dire su questo film di Siciliano. Dopo l’ottimo “I Vigliacchi Non Pregano” deve essere successo qualcosa, perchè il regista non sfornerà più nulla di decente. Questo film che cerca di seguire il successo di Trinità mixandolo a Sartana (operazione già praticata con il precedente “Alleluja e Sartana Figli di... Dio”) e riproponendo la coppia oppositiva alla Terence Hill e Bud Spencer, si perde in una puerilità antologica, che potrebbe fare scuola. La sceneggiatura credo non esistesse nemmeno, i dialoghi davvero improponibili, così come la recitazione inesistente e la messa in scena arrabattata, tipo scolaresca in gita. I due protagonisti, che cercano di prendersi un bottino ormai nelle mani dei loschi trafficanti di un villaggio, arriveranno a trafugare l’oro solo dopo una serie di peripezie più o meno telefonate e cialtronesche. Va detto che il film però ha dei punti di interesse. Dapprima mette nel ruolo di Trinità un uomo di colore (che viene da Trinidad isola), e questa è una vera e propria rivoluzione sul modello di Jim Brown, il primo nero ad assumere ruoli di primo piano in western come “El Cóndor” e il precedente “100 Rifles”. Nel ruolo di Sartana uno dei più abili e apprezzati cascatori italiani, Alberto Dell’Acqua, a cui non possiamo rimproverare nulla: simpatico, bellino, agilissimo. Altro motivo di interesse è la presenza di Ezio Marano, grande caratterista, che nella sua versione isterica di El Tigre, segue e chiude una personalissima trilogia amimalesca, iniziata con El Faina del primo e originale “Lo Chiamavano Trinità” e seguita con il successivo Lupo di “Alleluja e Sartana Figli di... Dio”. Lo troviamo, sempre in versione isterica, in “I Due Superpiedi Quasi Piatti”. Ultimo motivo di interesse la presenza di un personaggio bizzarro, tale Bud Benny Bud interpretato da Dante Maggio, che in certi passaggi inquieta, tanto è un personaggio “altro”. Nel film presenzia anche Stelio Candelli, uguale paro paro a Jack Palance, ed Enzo Andronico, volto celebre delle imminenti poppe-fiction. La presunta presenza di Nello Pazzafini come bandito messicano è farlocca. C’è invece Pietro Torrisi.

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