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Gli uomini preferiscono le bionde

Regia di Howard Hawks vedi scheda film

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La recensione su Gli uomini preferiscono le bionde

di aurtom
6 stelle

DEVO confessarlo, anche se mi tirerò addosso gli anatemi dei numerosissimi vedovi Monroe e anche se rinnegherò parzialmente quanto fino ad ora ho ritenuto inconfutabile : più vedo questo film, più mi saltano agli occhi tutti i (numerosi) difetti che esso presenta, a cominciare dalle smorfie insopportabili di alcuni dei personaggi che lo popolano.D'accordo, siamo in una commedia dell'assurdo, ma il linguaggio cinematografico spesso qui lascia il campo a mezzucci, mossette e manierismi propri dell'avanspettacolo o del vaudeville (volendo restare in ambiente americano). I numeri musicali poi sono collegati alle scene dialogate in modo davvero sgraziato, con l'aggravante, nell'edizione italiana, degli inserti parlati al loro interno totalmente estanei al sound originale cui si alternano in stridente contrasto. E' poi abbastanza assurdo che anche quei numeri musicali che, nella trama, non si svolgono in teatro, terminino sempre con l'effetto "freeze", ovvero tutti fermi nella posa finale in attesa del sipario, pardon della dissolvenza, con i sorrisi che col trascorrere dei secondi vanno congelandosi nell'attesa della sospirata liberazione dall'immobilità del quadro.TAH-DAH! direbbe SuperPippo : ma qui mancano le arachidi!

Su Charles Coburn

Di gran classe, ma qui davvero ormai troppo vecchio e malandato per poter sfruttare a fondo il potenziale comico del suo personaggio. Sempre e comunque, però, un professionista di tutto rispetto,

Su Jane Russell

Una delle vittime più illustri di questo casting è Jane Russell, la cui non banale tecnica recitativa mal si adatta a una storia in cui , nei numeri musicali,deve coninuamente atteggiarsi a sbarazzina e birichina - compito quanto mai arduo per un'attrice dai lineamenti "duri" e adatti a un repertorio drammatico-naturalistico. Nelle sezioni parlate, invece, ecco la J.R. a cui siamo usi, moderna e spiccia, dando così luogo a una situazione vagamente schizofrenica, non per colpa della Russell ma per il suo doversi adattare a una sceneggiatura scopertamente orientata verso la valorizzazione della Monroe. Jane è brava, sa recitare, sa ballare, sa cantare, ma questo film le sta stretto e.....alla FOX preferiscono la bionda!!

Su Marilyn Monroe

Marilyn è, come sempre, al di fuori di ogni critica o di ogni apprezzamento: vive e si muove in un suo mondo di cui noi cogliamo i brillanti riflessi esteriori ma non le ragioni interiori, che rimangono oggetti di una realtà extraterrestre. Brava? Non brava? Questo lo si saprà soltanto nel suo ultimo film, dopo aver creduto per un attimo di afferrarne l'essenza in "Il principe e la ballerina".Forse solo dopo aver veduto e riveduto "Gli spostati", ci si convince che Marilyn era una buona attrice, e si trova la chiave per apprezzare la sua arte anche nei film precedenti.Resta sempre però una realtà sfuggente, che la sua tragica fine ha reso definitivamente tale.

Su Howard Hawks

Hawks qui probabilmente non si è divertito molto, anche se fa del suo meglio per convinverci del contrario: lo stesso regista che ,pure, ci ha fatto sganasciare in "Susanna!", in "La signora del venerdì", in "Ero uno sposo di guerra", qui raggruppa senza convinzione situazioni potenzialmente comiche, ma come sfumate in un "non crederci" imbarazzato.Forse perchè nel film mancano sia una storia coinvolgente che un personaggio maschile dominante in grado di fare da efficace contraltare alle 4 protagoniste ( 3 Monroe e 1 Russell...)che spadroneggiano e un po' infastidiscono: Elliott Reid non ne ha nè il carisma nè la statura, e sembra sempre molto imbarazzato di trovarsi dove si trova!Mezzo passo falso quindi per il regista, che, d'altra parte, nel suo successivo film si troverà impicciato con Joan Collins ne "La regina delle piramidi", compiendo qui un passo falso intero!!

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