La recensione su Sotto accusa

Il 6 marzo 1983 Cheryl Araujo mise a letto le sue due figlie dopo aver festeggiato il terzo anniversario della più piccola, non avendo più sigarette uscì per comprarne un pacchetto al negozio da cui si riforniva solitamente ma purtroppo lo trovò chiuso, si recò allora al Big Dan's tavern a New Bedford nel Massachusetts, all'interno due uomini la avvicinarono imponendogli di lasciare il locale con loro ma al momento del suo rifiuto un terzo uomo la scaraventò sul biliardo denudandola dalla cintola in giù, dalle dichiarazioni della Araujo fu accertato che la violentarono più persone ma cosa ancor più grave gli avventori che assistettero alla scena non mossero un dito per impedire tutto ciò e alcuni di loro incitarono gli aggressori con cori di approvazione senza ascoltare le richieste di aiuto della donna che riuscì a divincolarsi fuggendo in strada semi nuda, fu raccolta da tre studenti nel loro furgone e condotta in ospedale.
L'episodio di cronaca sopra citato è il nucleo tematico di "The accused" un film in sostanza poco emozionante che si inserisce come un cassetto nel suo vano nel filone del genere processuale giudiziario ma ha al suo attivo le superlative interpretazioni della Foster e della McGillis, già perchè questo film è ricordato prevalentemente per l'inaspettato Oscar vinto dalla Foster nel ruolo della vittima della violenza Sarah Tobias, ci sono una miriade di aneddoti che girano intorno alla sua prova: molti non la reputavano sufficentemente sexy tanto che fu solo la quarta scelta per questo ruolo, la stessa attrice dopo aver visto il film fu così delusa dalla sua stessa performance da voler mollare la professione ma contro ogni pronostico fu premiata per l'unica candidatura del film agli Academy award, la stessa McGillis fu audizionata per il ruolo di Sarah ma essendo sopravvissuta ad una aggressione di due malviventi che avevano fatto irruzione nel suo appartamento preferì non rivivere la traumatica esperienza recitando davanti alle telecamere ma volle fortemente il ruolo dell'avvocatessa Kathryn Murphy che con ostinazione e grande professionalità riesce a portare in tribunale il caso e a rintracciare il testimone oculare onesto che può dare una svolta al procedimento.
La forza del film non è quindi da attribuire soltanto a Jodie Foster che a mio parere è credibile in questo ruolo proprio perchè non è una bomba sexy ma anche alla bellissima Kelly McGillis visto che le scene migliori sono quelle in cui le due attrici interagiscono tanto che il rapporto fra i loro personaggi nasce sotto una cattiva stella per poi crescere e cementarsi nel corso della storia in cui gli sconfitti sono gli uomini e il loro inarrestabile istinto animalesco: non ho mai capito come si possa violare l'intimità di una donna con la violenza, non ho mai capito come solo minimamente un uomo possa eccittarsi con le urla e le lacrime di disapprovazione di una donna che non ti vuole e non prova la benchè minima attrazione sessuale nei tuoi confronti, un uomo che compie uno stupro dovrebbe essere punito in maniera drastica e definitiva con il taglio netto dei coglioni e di quello che c'è sopra altro che cinque anni di carcere.
"Sotto accusa" non è un film memorabile e per chi conosce la storia del processo degli stupratori della Araujo anche scontato come lo era "Silkwood" di Mike Nichols ma ha il grande pregio di far riflettere su un reato vergognoso troppo frequente ai giorni nostri.

Su Jodie Foster

La sua prova è sicuramente encomiabile ma non è una delle attrici che prediligo.

Su Kelly McGillis

La McGillis era una grande promessa ma la sua carriera è in realtà racchiusa in un pugno di film fra cui "The accused" merita la piazza d'onore, rimane il fatto che quando avevo tredici anni mi imbambolavo sulla sua foto appiccicata nel mio diario scolastico.
Applausi per Kelly.