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Civiltà perduta

Regia di James Gray vedi scheda film

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La recensione su Civiltà perduta

di emil
9 stelle

L'esploratore britannico Percy Fawcett (Charlie Hunnam) è alla ricerca di Z, una antica città perduta in Amazzonia, culla della civiltà. Sarà pronto a sacrificare ogni cosa per trovarla.

Tratto dal romanzo " The lost city of Z" di David Grann, il film ripercorre la storia vera di un uomo che spese la vita, il denaro e mise in secondo piano la famiglia per dimostrare la fondatezza della propria teoria. Un idea come ossessione, che risponde ad una precisa impellenza morale, un "dictat" che non conosce ripensamenti, e che si fece beffe del pensiero comune, che dipingeva Fawcett come un folle.

Gray compie un impresa epica , filmando nella bolgia boliviana in 35mm su lente anamorfica, restituendo così l'ampiezza del selvaggio fronte della giungla, immortalato attraverso campi di straordinaria e struggente profondità. Eccezionale il lavoro alla fotografia di Darius Khandji , in particolare sulla luce, che si adagia su corpi ed ambienti, fissando immagini ed inquadrature delicate e al tempo stesso da thriller puro (era il direttore della fotografia in Seven).
Una regia classica, quasi invisibile sempre puntuale negli stacchi e nelle dissolvenze, capace di annullarsi atttaverso la storia di uomo ossessionato dall'idea che esista da qualche parte un'altro, un diverso, forse qualcuno migliore.
Gray è un narratore di razza, ha il respiro di un romanziere dell'800, capace com'è di tenere sul pezzo non soltanto un avvincente vicenda avventurosa, ma anche dinamiche familiari senza banalizzarle troppo tessendo momenti di grande umanità; guarda caso la scena più bella, nonostante le tante meravigliose girate nella giungla, è quella di un padre al cospetto del proprio figlio; perché in fondo, il vero tesoro è poter condividere, non soltanto un gesto o un momento, ma un idea di mondo.
Venti minuti di meno e sarebbe stato un capolavoro. Resta un opera al riparo da agiografia, ligia, semplice eppur potentissima. Da vedere.

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