Regia di Pablo Larrain vedi scheda film
Avvalendosi della performance impressionante di Natalie Portman, l'autore cileno Pablo Larraín ritrae due donne: Jackie e la signora Kennedy. Il film non è per niente accomodante nei confronti della figura storica, rendendone evidenti le manie, tra cui un complesso di amore-inferiorità nei confronti del marito appena deceduto, e dando così il resoconto di una donna persa, alla disperata ricerca di un ritorno al contatto con la realtà.
Così il film nel finale si fa riflessione sul senso dell'esistenza e della sofferenza, ma anche sulla rappresentazione della storia attraverso l'arte, l'immagine. Come i monumenti rimangono testimoni della grandezza di un popolo intero, l'immagine in movimento mette davanti agli occhi l'apparente realtà. Allo stesso modo Larraín prova giocare col concetto di veridicità dell'immagine, girando ed inserendo falsi storici quasi più credibili degli originali.
Jackie è un film misterioso, a fine visione si ha la sensazione di essersi lasciati sfuggire un significato di senso. La stratificazione della sofferenza della protagonista rimane comunque il principale motivo d'interesse di questo biopic atipico, un po' troppo lento, ma senza dubbio attraente.
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