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Sons of Anarchy

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La recensione su Sons of Anarchy

di zooropa
8 stelle

Sons of Anarchy è una serie televisiva statunitense ideata da Kurt Sutter e trasmessa per sette stagioni dal 2008 al 2014 da FX. Reperibile tuttora su Netflix.

 

Sons of Anarchy narra le vicende di Jax Teller, vice-presidente di un Club di motociclisti, i SAMCRO (Sons Of Anarchy Motorcycle Club Redwood Original) in una piccola e sperduta cittadina immaginaria della California: Charming. Jax vive una vita da fuorilegge fra traffico di armi e risse da bar.

 

Il giovane riporta alla luce il manoscritto del padre defunto in cui sono riportati i suoi pensieri e ideali anarchici. Nel manoscritto c’è anche una diversa visione del club lontano dal crimine e della violenza. Con la nascita del suo primogenito Jax si convince a seguire le idee del padre cercando un avvenire diverso per il club. Questa scelta lo porterà allo scontro con gli altri sons e ovviamente con la sua famiglia. Sons Of Anarchy racconta con brutalità e sincerità la vita del club. Mostra cosa voglia dire fare parte dei SAMCRO, tra vendette, droga, set porno e contrabbando di armi. La storia di Jax si scontra con la sua famiglia, la madre protettiva, il padre adottivo, persino i sons – perché Jax è diverso – o vorrebbe esserlo – e ha una visione. Una visione di un club pulito, legale. In poche parole un’utopia. Proprio come l’anarchia.

 

Nei 92 episodi divisi per sette stagioni Sons Of Anarchy racconta la parabola shakesperiana di Jax e non solo. Jax Teller è un Amleto moderno, mentre il manoscritto del padre morto in circostanze misteriose è la riproposizione fisica del defunto padre. Come Amleto Jax ha un diritto ereditario alquanto ingombrante. E difficile da gestire. Stiamo parlando di un club di motociclisti il cui principale impiego è il traffico di armi. Jax è il principe ereditario di un regno di sangue e violenza, un’eredità che non ha mai voluto. Opie Winston (Ryan Hurst) è l’Orazio, l‘amico fraterno e la bussola che sostiene ed aiuta Jax. La madre di Jax, Gemma (Katey Sagal), è la regina manipolatrice che dopo la morte del padre di Jax ha sposato il nuovo leader dei Sons. Ovvero Clay, il Re usurpatore (Ron Pearlman). La storia d’amore fra Jax e Tara (Maggie Siff) è un chiaro riferimento a Romeo e Giulietta. La loro relazione viene ostacolata dalla differente posizione sociale. Lei è un brillante medico-chirurgo che vuole allontanare il giovane principe del caos dalla violenza, ma che inevitabilmente vi si ritrova a sua volta coinvolta. La storia d’amore tra i due svolge un ruolo-chiave nella comprensione di Sons Of Anarchy: Tara prova in tutti i modi a salvare Jax, ma subisce le ritorsioni di Gemma. 

 

I membri dei Sons sono forti e temibili ma sono soprattutto umani. Agiscono d’impulso, sbagliano di continuo, ma sono guidati dai sentimenti, da un profondo senso dell’appartenenza e da legami di sangue e benzina. Bobby, Chibs, Tig, Happy, Juice sono analizzati al microscopio. Ogni mossa, ogni pensiero viene mostrato nella serie. La linea tra umanità, famiglia, violenza è quanto mai sottile. E affascinante. Nel corso delle stagioni lo spettatore si affeziona a questi e altri personaggi, che vengono analizzati a trecentosessanta gradi. Non esiste il cattivo assoluto o il buono assoluto.

 

Jax Teller è il protagonista di tutta la vicenda, l’antieroe drammatico, intento a percorrere il lungo viaggio che lo porterà alla scoperta della verità e al proprio epilogo. Epilogo che, in tutta la sua cruda drammaticità rispecchia alla perfezione ciò che viene mostrato nella serie.

 

Pur non avendo mai ricevuto premi o riconoscimenti rispetto alla concorrenza dell’epoca, Sons Of Anarchy è diventata una pietra miliare dell’intrattenimento televisivo. Grazie a una scrittura di grande livello, a personaggi caratterizzati alla perfezione e su un cast di grande talento, Sutter e soci hanno dato vita a un vero e proprio fenomeno mediatico.

 

Chicca a parte merita la colonna sonora: con brani di Elvis Presley, Neil Young, The Black Keys.

 

 

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