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Kickboxer: La vendetta del guerriero

Regia di John Stockwell vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Kickboxer: La vendetta del guerriero

di Tiaz gasolio
2 stelle

Kickboxer - La vendetta del guerriero – La Recessione.
Ovvero thaibox per soli uomini bianchi

Vi ricordate quando Jean-Claude Van Damme, nel lontanissimo '89, spargeva calci volanti e spaccate per la Thailandia? Chi poi non ha tentato di slogarsi l'inguine facendo spaccate ai giardinetti per farsi bello davanti agli amici? Potevano questi tentativi di autolesionismo rimanere confinati tra i ricordi dei ragazzini degli anni Novanta? Ma certo che no, perché, grazie alla scarsa fantasia che ristagna nel cinema americano, si è deciso di fare un remake anche di questa pellicola, in modo che anche i ragazzini di oggi possano vivere le belle esperienze dei genitori o degli zii e farsi male a ritmo di trap.
Kickboxer - La vendetta del guerriero parte subito in quarta, mostrandoci nella prima parte del film il classico Fratello Scemo, ultra campione in America, che si reca in Asia per farsi accoppare dal mega stronzo thailandese di turno. Come ovvio, il Fratello Scemo ha un Fratello - se no era solo uno Scemo - che decide di vendicarlo. Una trama semplice, ma d'altronde si parla di un film di arti marziali, non vogliamo vedere inutili storie d'amore o simili; in questo genere di film la trama non è poi così importante perché lo spettatore vuole vedere gli schiaffi! Gente che se le dà di santa ragione facendosi del gran male, o almeno simulandolo bene. E fortunatamente i combattimenti non si fanno attendere: vediamo il Fratello Incompetente, ma deciso a compiere la propria vendetta, interpretato da Alain Moussi, attore, o meglio, stuntman di origine canadese e ovviamente esperto di arti marziali, azzuffarsi per entrare nella scuola di Tong Po, super cattivo interpretato da Dave Bautista.
Immediatamente notiamo che i combattimenti non sono all'altezza delle aspettative; d'altronde, il mondo cinematografico delle arti marziali si è evoluto, film come The Raid o The Protector hanno fatto scuola, a confronto questi americani che si pestano risultano lenti, impacciati, sembrano delle ballerine che provano una coreografia. Si susseguono cameo di vari combattenti di fama mondiale: Cain Velasquez, Fabrício Werdum ed Georges St-Pierre, a cui addirittura fanno dire quattro battute, ritagliandogli un personaggio che verrà introdotto leggermente caratterizzato ma che si dimostrerà inutile ai fini della narrazione per tutta la pellicola. Non può mancare ovviamente Jean-Claude Van Damme a trainare questa pellicola nel nuovo millenio; in questo caso, lo ritroviamo nei panni del maestro che porterà il protagonista ad affrontare il supercattivo di turno. Jean-Claude Van Damme si rivela un personaggio che mena come un fabbro, praticamente più di tutti e sicuramente molto di più del suo allievo, pur avendo il doppio degli anni, dotato del famosissimo calcio stordente, un colpo che quando arriva sul crapone del malcapitato di turno lo stende in stile anestesia di Bud Spencer. Viene da chiedere perché non sia andato lui a sistemare il cattivone della pellicola senza allenare il nuovo pirletta. Il metodo di allenamento scelto è il famoso training mountage di 10 minuti in stile Rocky Balboa dove il protagonista con attrezzi raffazzonati rubati al vicino contadino si trasforma in un vero guerriero senza paura.
Si susseguono un po' di combattimenti a caso e un'altra cosa che salta all'occhio è che tutti i combattenti, tutti quelli che organizzano i combattimenti e persino l'agente di polizia donna (inserita nel film solo per essere pisellata dal protagonista) sono occidentali, come se 'sti cazzo di thailandesi fossero gli abitanti di sfondo di un paese dove gli occidentali vanno per menarsi.
Arriviamo al combattimento finale dove anche Dave Bautista è chiamato a simulare qualche mossa di arti marziali. Il risultato ricorda molto il combattimento di Hot Shot ma senza orsetti gommosi e con una regia discretamente più scarsa che rasenta il ridicolo durante il combattimento con le spade, dove vediamo i due protagonista ripetere le stesse mosse rendendo la coreografia vergognosa. Nessun colpo di scena, nessuna trovata interessante nella trama e combattimenti coreografati e girati male: in pratica, Kickboxer - La vendetta del guerriero è semplicemente un film di merda. per insulti anche non costruttivi.
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