Regia di Dan Trachtenberg vedi scheda film
E' dura per Michelle accettare l'idea che il bunker dove è stata trasportata con la gamba rotta (dopo il suo incidente stradale e il suo svenimento) rappresenti l'ultimo rifugio per sopravvivere alla fine del mondo, come le sta dicendo Howard. Ma allora perché Howard l'ha incatenata e ci sono lucchetti e porte chiuse dappertutto?
Inizio intrigante, praticamente senza parole, ma che già con la sequenza delle immagini, i dettagli messi a fuoco e la colonna sonora di Bear McCrew (The Walking Dead, Agents of SHIELDS,..) crea la giusta tensione che poi si materializza con l'incidente d'auto di Michelle e la successiva condizione di reclusa (?)-salvata (?) della protagonista.
Il regista Dan Trachtenberg crea un'opera che diventa un misto di generi fra il thriller psicologico, la SF e l'horror.
Qui si svolge il gioco dell'alternanza (per la protagonista e per lo spettatore) fra sospetto e rassicurazione che dura tutto il film e si scioglie solo nel clamoroso finale.
La storia, con quel tanto di claustrofobia che non dispiace, riesce a tenere costantemente viva l'attenzione, anche se probabilmente un montaggio più attento avrebbe potuto asciugare quei 5-10 minuti che mi sono parsi di troppo.
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