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Una coccarda per il re

Regia di Dante Guardamagna vedi scheda film

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La recensione su Una coccarda per il re

di mm40
3 stelle
1789, Parigi è in tumulto. I giorni precedenti la presa della Bastiglia sono ricchi di sconvolgimenti, specie nei palazzi del potere. Tutto è destinato a cambiare, irreversibilmente.
 

Dante Guardamagna è stato un anonimo mestierante attivo dietro la macchina da presa fra la metà degli anni Sessanta e la fine degli Ottanta, lavorando sempre esclusivamente per la Rai. Due i generi prediletti dal Nostro: adattamenti per il piccolo schermo di celebri romanzi e ricostruzioni storiche; questo Una coccarda per il re appartiene naturalmente al secondo gruppo. Con una sceneggiatura di Flavio Nicolini, esperto di questo tipo di prodotti, Guardamagna mette in scena i giorni precedenti la rivoluzione francese del 1789 e il suo effettivo scoppio, soffermandosi in maniera particolare sulle reazioni scatentate da tali eventi ai piani alti della politica transalpina, che come è noto venne sconvolta da quel periodo di tumulti; la narrazione è condotta da una iperpresente voce fuori campo, alla lunga inevitabilmente fastidiosa. Dialoghi troppo retorici, recitazioni sostanzialmente teatrali: tutto in stile televisivo dell'epoca (e non solo); i monologhi in camera dei vari personaggi e qualche ripresa in esterno differenziano però Una coccarda per il re dalla media delle affini pellicole coeve. Mariolina Bovo, Gastone Moschin, Anna Miserocchi, Franco Interlenghi, Mario Valgoi, Dario Penne, Paolo Graziosi, Antonio Pierfederici e Bruno Cirino sono gli interpreti principali; il regista tornerà su simili argomenti pochi anni dopo con Murat (1975). Due ore e mezza di durata, bianco e nero. 3/10.

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