Regia di Justin Kurzel vedi scheda film
Libera reinterpretazione filmica basata sull’omonimo videogame, restituisce solo in parte il fascino dell’altroquando spazio-temporale in cui è ambientata quest’avventura fantastorica. Il protagonista - di fatto una creazione autonoma degli sceneggiatori ma riconducibile a posteriori al personaggio immaginario del primo capitolo di questa saga videoludica - si rivela una mera funzione narrativa transmediale di Wolverine (per l’abilità nella lotta con le lame), Action Man e Neo della trilogia Matrix: analogamente a questi ultimi due anch’egli infatti utilizza una speciale macchina per la rilocazione genetica della memoria virtuale, grazie a cui può muoversi in un passato mai direttamente vissuto (l’uomo è un lontano discendente del vero detentore epocale di tali ricordi).
Le ben coreografate scene di combattimento riproducono piuttosto fedelmente l’estetica delle sessioni di gioco ma il loro susseguirsi rischia di stancare lo spettatore meno avvezzo alla modalità interattiva di utente/giocatore.
Del cast di grossi nomi coinvolti solo Fassbender sembra crederci sul serio. Gli altri si limitano a una presenza di puro mestiere.
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