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Romeo e Giulietta

Regia di Massimo Coppola vedi scheda film

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La recensione su Romeo e Giulietta

di mm40
6 stelle

Il regista Massimo Coppola si reca in un campo rom nelle periferie romane per cercare gli interpreti di un film sull’immortale storia di Romeo e Giulietta. Realtà e finzione, però, finiscono molto presto per intersecarsi.

Un po’ documentario e un po’ fiction, il Romeo e Giulietta di Massimo Coppola – regia e sceneggiatura – ricalca lo stile dell’autore perennemente in bilico fra sociologia spicciola e commedia all’italiana, fra concreta osservazione politica e sguardo sognante, romantico e idealista, insomma fra il serio e il faceto. Quel che c’è di faceto in questo mediometraggio (poco meno di un’ora di durata) è fin da subito evidente: Coppola entra in un campo rom nelle periferie della Capitale e coinvolge gli abitanti del posto in interviste strampalate, casting sui generis e provini ad alto tasso di (auto)ironia; il lato serio della faccenda, che è poi quel che rende Romeo e Giulietta un interessante documento al passo con i suoi tempi, è la partecipazione spontanea e senza mezzi termini di persone che nel nostro quotidiano tendiamo piuttosto a considerare alieni, eterni stranieri nelle “nostre” città. Con la partecipazione nei panni di sé stesso di Valerio Mastandrea, il film procede a ritmo serrato raccontandoci da vicino l’esperienza di tutti i giorni in un luogo altrimenti misterioso come un campo nomadi. Prodotto dalla Rai, questo lavoro è il felice e atteso ritorno, a cinque anni di distanza dall’esordio nel cinema a soggetto con Hai paura del buio (2010), per un autore attento alla realtà sociale, alla contemporaneità e a non prendersi mai troppo sul serio come Coppola. 6,5/10.

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