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Romeo e Giulietta

Regia di Massimo Coppola vedi scheda film

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La recensione su Romeo e Giulietta

di nickoftime
5 stelle

Deve essere stato per un inconscio senso di colpa, derivato dal successo dei film realizzati per conto di Paolo Sorrentino, o forse, più concretamente, si è trattato della volontà di diversificare una produzione ultimamente dedicata alle sulfuree storie dell'autore Napoletano, fatto sta che la Indigo film di Francesca Cima e Nicola Giuliano si presenta al festival di Locarno con un film "Romeo e Giulietta" di Massimo Coppola, collocato per stile e contenuti agli antipodi di quelli instaurati dall' enciclopedia sorrentiniana. Nel caso specifico si trattava di fare i conti con il capolavoro Shakesperiano, inteso non soltanto nella sua accezione letteraria e immaginifica, ma, alla maniera dei fratelli Taviani de "Cesare non deve morire", scelto sulla base di un'universalità in grado di dialogare con persone di ogni ordine e grado. Nel "Romeo e Giulietta", Coppoliano infatti, la storia d'amore tra gli amanti più celebri della letteratura mondiale è interpretata da un gruppo di giovani Rom, arruolati nel campo nomadi di Tor de Cenci in Roma, chiamato a sostituire in un cortocircuito tra cultura alta e bassa, la Verona del cinquecento. Alla base della nuova rivisitazione, l'idea di un cinema che evita di alzare gli steccati e  che invece si apre al mondo circostante, nel tentativo di diventarne parte integrante. In analogia con le caratteristiche della messinscena, realizzata senza distinguere tra campo e fuori campo, e in una commistione tra realtà e finzione, qui assicurata dalla presenza catartica del regista, chiamato, in qualità di mentore dei ragazzi, ad assolvere a  quelle funzioni pedagogiche di cui il film, nelle parole dell'autore, diventa promotore. Quello che ne risulta è una sorta di work in progress sull'allestimento della tragedia, in cui scene di vita quotidiana all'interno del campo si alternano al tentativo degli interpreti di entrare nello spirito dei loro personaggi. L'impresa è ardua, sia davanti che dietro la mdp. e le ambizioni di  "Romeo e Giulietta" si risolvono in un film che appare più programmatico che sentito.

(pubblicata su ondacinema.it/speciale 68 festival di Locarno)

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