Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film
Continua la corsa al ribasso (della qualità) del cinema di Pieraccioni. Unica novità di rilievo in un film altrimenti davvero anonimo è la presenza di una bellona nostrana bionda al posto della canonica mora ispana.
Leonardo Pieraccioni, giovane e promettente commediante anni '90 passato poi invece alla storia come sfornatore industriale di film fatti con lo stampo, cambia ambientazione proponendo il carcere come set per il suo ultimo lavoro. Si tratta, va da se, di un penitenziario lindo e pinto dove regnano amicizia e cameratismo e dove i detenuti son tutti italiani, ognuno dotato però di marcato accento regionale tanto per servire al Nostro comodi assists per gags di terza mano. Altra novità: Laura Chiatti rimpiazza la mora sudamericana di turno nel ruolo di bellona che perde la testa per (l'ormai maturo) Pieraccioni. E dispiace dirlo ma non è che sia un gran passo avanti quanto a livello recitativo. La voce del regista/attore toscano resta forse l'unica vera novità, con una semi-afonia che non gli impedisce comunque di reinventarsi cantautore/menestrello. Insomma, dispiace dirlo, ma facendo due più due vien fuori che Pieraccioni sta seguendo fedelmente le orme di Jerry Calà...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta