Regia di Nabil Ayouch vedi scheda film
Un ritratto impietoso della vita di alcune prostitute, forse nella realtà dove meno ci si sarebbe aspettato che venisse girato.
La vita di alcune prostitute di Marrakesh è il filo conduttore di questo film franco/marocchino che rappresenta un caso più unico che raro di produzione non occidentale disposta a trattare con insolita crudezza e realismo (soprattutto nel linguaggio utilizzato) il mestiere più antico del mondo con tutto il suo contorno di sopraffazioni, violenza, rari momenti sereni (la coralità nella vita comunitaria delle ragazze) e l'illusione, o meglio la speranza, di potere un giorno lasciarsi tutto alle spalle (e magari recuperare una parvenza di rapporto con i figli parcheggiati per anni dalle proprie madri). Non sorprende che il film sia stato fortemente osteggiato in patria (un Paese che comunque non è radicalizzato come altri del mondo arabo) fino a proibirne la proiezione. "Mutch Loved" è comunque una pellicola valida e senza facili pietismi, a volte con tratti aldomovariani ma con una cupezza di fondo che tende a prevalere su tutto, un crudo ritratto di un mondo notturno forse nella realtà dove meno ci si sarebbe aspettato che fosse stato girato.
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