Regia di Guy Ritchie vedi scheda film
Finalmente un film di fantascienza su Re Artù!
In un mondo dove i maghi vivevano a stretto contatto con gli uomini e soprattutto con gli uomini di potere, finalmente si vede come la magia possa determinare le sorti di un regno intero e di come questa possa anche accecare gli uomini.
King Arthur è un film che scorre via veloce, senza particolari sussulti sulla trama se non per alcune scene davvero fighissime (esempio la parte degli elefanti lottatori o della fuga da Londinium).
Tuttavia è un film che merita almeno un 8, perché rispecchia a pieno i miei gusti personali.
Ritchie riesce a raccontare una storia conosciuta da tutti mescolandola al meglio con la magia e soprattutto rendendola affascinante per tutti a partire da una colonna sonora impressionante e che ti entra dentro accompagnandoti nei momenti clou del film, fino ad arrivare alla fotografia: non era facile rappresentare al meglio il mondo di Re Artù e quindi delle campagne inglesi eppure Ritchie ci è riuscito in pieno..
La storia non è la solita pallosa storia del "ritorno al trono di Semola" ma anzi si parla di un ragazzo (l'ottimo Charlie Hunnam) che vive all'interno di un bordello ed è stato adottato dalla prostitute che lavorano lì dentro, ma delle sue origini non si sa nulla e lo stesso Charlie Hunnam pare non saper nulla anche se dei flash durante il sonno gli ricordano chi era.
Il film mescola al meglio magia e realtà e i dialoghi (come il Sherlock Holmes) aggiungono quel pepe ad una storia ben scritta ma che non ha particolari sussulti e che alla lunga risulterebbe essere scontata.
Che dire: King Arthur è tornato!
Gloria al nuovo Re!
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