Regia di Claudio Caligari vedi scheda film
Si vive e si muore per un nulla, come fantasmi di una periferia rarefatta, livida e incolore (se non fosse per il bianco ridondante di tanta cocaina) stretti tra una vita di provincia da cui si vorrebbe fuggire ed un domani a cui ci si aggrappa con ogni piccola speranza, vuoi una baracca che diventa casa vuoi i soldi che improvvisamente gonfiano il portafoglio (salvo volatilizzarsi ancor più velocemente di quando sono entrati). Il film testamento di Caligari regala realismo senza retorica, un ottimo spunto di riflessione per capire anche come sia endemica ormai la presenza della droga senza più barriere nè economiche nè sociali, quasi un bene primario che non incarna più in sè neanche la trasgressione. Ottimo Marinelli, forse la sua miglior interpretazione di sempre, e per fortuna (cosa di questi tempi abbastanza rara nei film dell'ultima generazione) si riescono a capire i dialoghi senza che gli attori si "mangino" una parola ogni tre-quattro..Un plauso anche a Valerio Mastrandrea che ha cercato in tutti i modi di far nascere quest'opera e soprattutto di vederla terminata.
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