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Silence

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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FrankSilva

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La recensione su Silence

di FrankSilva
6 stelle

Nel Giappone del XVII secolo il governo perseguita i cristiani ed i missionari europei; Scorsese decide di portare in scena una vicenda ispirata al libro giapponese di Shusaku Endo che racconta quel dramma. 
Sorprendentemente, il libro si basa su fatti reali, i suoi personaggi richiamano persone realmente esistite: per esempio, uno dei personaggi centrali Padre Ferreira è chiaramente ispirato da Cristovao Ferreira, missionario europeo in Giappone, costretto ad abiurare il Cristianesimo ed abbracciare il buddismo prendendo inoltre in moglie una ragazza giapponese. Scorsese ha fatto un lavoro accurato, esaminando il materiale storico relativo agli eventi descritti nel romanzo, si è particolarmente concentrato sui lavori di Marianne Bower ricercatrice, utili le consulenze dei sacerdoti di Taiwan e altri professionisti nel campo della storia del cattolicesimo in Oriente.
"Silence" è un film in fine molto abbozzato sulla crudeltà umana (non rappresentata abbastanza) , sulla fede(in maniera molto superficiale), sul perdono e il pentimento(banalizzato). Dal punto di vista attoriale, ottima prova di Andrew Garfield,probabilmente un attore più maturo avrebbe dato un maggiore apporto.Sufficenti le prove di Adam Driver e Liam Neeson (che torna nelle vesti del cavaliere Jedi verso il finale). Inoltre non possono non essere menzionati gli attori giapponesi Tadanobu Asano, Issey Ogata, Shinya Tsukamoto e altri che hanno garantito un'autenticità incredibile.
All'inizio della pellicola avvertiamo un certo senso di oppressione statica; ma proseguendo gli eventi diventano più intensi ed eccitanti. Il film ha poi diversi momenti di stallo, quando l'unico argomento a tenere banco diventa la fede, superficialmente, gli effetti significativi sono sulla superficie: il corpo di un sacerdote tormentato come è tormentata la sua anima che sembra non emergere mai così insistentemente. Ed ecco perpetuarsi il tutto per 3 ore. Personaggi dal profilo semplicemente non caratterizzato, mostrati solo per lo zelo della loro fede(la loro fede e la capacità / incapacità di accettare la sofferenza per il bene del loro Signore), - un sentimento avvolgente, visto che sembrano solo preoccupati da questo. 
E 'strano rendersi conto che il concetto di "fede" e "religione" siano intercambiabili e siano percepiti come un tutt'uno .Trovo un po deludente che l'intero film, che potrebbe essere permeato su discussioni e profondi aspetti religiosi, contenga solo un dialogo un poco più intenso. Questo non è un dialogo tra popoli e religioni, ma un monologo del cattolicesimo. "Silenzio" si può inquadrare molto più vicino ad una tipologia di cinema di massa più che d'autore, resta senza dubbio un film accessibile a tutti, guidato ed accompagnato dall'autore, che non raggiunge nemmeno lontanamente le vette toccate da altri registi come Bergman, Dryer, Bresson e Bunuel, che sicuramente restano irraggiungibili come profondità ampiezza di pensiero con i loro film dedicati al grande mistero di Dio.
Incredibili paesaggi giapponesi (in realtà le riprese hanno avuto luogo a Taiwan, ma il paesaggio e il clima non è molto diverso dal Giappone), dettagli di natura in combinazione con primi piani degli attori - rende il "Silenzio" un film superficiale si, ma esteticamente molto bello. Tuttavia,al suo interno troverete le teste tagliate più finte della storia del cinema (questo non è uno spoiler, è la prima cosa che si vede dopo i titoli di testa) non fanno alcuna impressione, appaiono come un orribili giocattoli di plastica. 
L'accompagnamento musicale è piuttosto scarso, ma l'immagine di per se non ne ha bisogno. Le emozioni possono essere trasmesse con il silenzio

Un film piacevole, ma in superficie,Scorsese dopo Kundun e L'ultima tentazione di Cristo (comunque apprezzabilissimo e controverso a differenza del primo) si conferma non abilissimo nel rappresentare i suoi conflitti interiori o comunque nel trattare determinati argomenti.

 

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