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Non sono un bastardo

Regia di Emmanuel Finkiel vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Non sono un bastardo

di fratellicapone
5 stelle

...una persona della mente disturbata che si avvita in una spirale di azioni indegne...

Il titolo originale è Je ne sui pas un salaud che vuol dire, più o meno non sono un bastardo. Ma il protagonista, Eddie, è proprio quello che dice di non essere. Eddie è un uomo perdente, un loser come si usa dire, è separato dalla moglie, sente la mancanza del figlio, non lavora e la sera va in giro. E proprio una notte viene aggredito da una piccola banda e nell’aggressione viene accoltellato e, nella ressa generale, gli sembra di sentire il nome Ahmed. Ricoverato in ospedale in gravi condizioni la moglie e il figlio lo riprendono a casa e, interrogato dalla polizia, lui fa il nome di Ahmed.

Nel frattempo Eddie ritrova un suo apparente equilibrio, è tornato a casa della moglie, il figlio gli è affezionato e lo vede come uno che a affrontato un grave pericolo. La moglie, che lavora in un grande magazzino, gli trova un lavoro come magazziniere. La polizia intanto indaga e convoca tutti gli Ahmed del quartiere e li sottopone ad identificazione ed Eddie riconosce, o crede di riconoscere, l’Ahmed che lo ha aggredito. 

scena

A Decent Man (2015): scena

Eddie è incerto ma comunque, quasi per sentirsi finalmente importante, conferma la sua identificazione e Ahmed, che non c’entra niente, finirà accusato di tentato omicidio. Credo che in questo meccanismo di identificazione di Ahmed ci sia una forma di perverso riscatto di Eddie che dalla marginalità della sua vita si sente finalmente una persona che decide della vita di un altro.

Ma Eddie è un perdente, una persona disturbata che non accetta una vita normale, ma si sente superiore agli altri. Finirà in una spirale ossessiva di disadattamento verso tutti, il lavoro, la famiglia, il rimorso per aver accusato un innocente. La pressione sarà tale che alla fine Eddie ritratta la sua accusa e il giudice lo rinvia a giudizio per la consapevole falsità  della sua deposizione. Ma ormai Eddie è completamente fuori di testa. Si procura una pistola, si esercita al poligono e poi va al supermercato e spara in giro e alla fine uccide il direttore, che lui riteneva avesse una storia con la moglie. Alla fine si uccide.

Un film triste, rinchiuso nella psicologia contorta del protagonista che è una persona che non merita alcuna considerazione e che procede di male in peggio fino all’epilogo finale.

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