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7 Chinese Brothers

Regia di Bob Byington vedi scheda film

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La recensione su 7 Chinese Brothers

di mm40
6 stelle

Larry è un trentenne senza arte né parte che vive col suo bulldog sonnolento, ha nell'adorata nonna l'unico adulto di riferimento e come solo amico (e spacciatore sottobanco) ha Major, infermiere nell'ospizio dove vive sua nonna. Licenziato da un ristorante perché rubacchiava sul lavoro, Larry fa domanda come meccanico in un garage solo perché si innamora della ragazza alla reception dell'officina, Lupe. Assunto, si ritrova Lupe come capa e ogni tentativo di corteggiamento cade nel vuoto; sul lavoro però scopre di trovarsi bene, anche se le sorprese sono sempre dietro l'angolo...


È una storia di crisi, quella di 7 chinese brothers - titolo enigmatico che presumibilmente si riferisce a un racconto di Margaret Mahy che già aveva ispirato una canzone dei REM, ma che non sembra avere nulla di concreto a che fare con la trama di questo film. Una storia di crisi esistenziale per il protagonista Larry, non più adolescente, seppure come tale si comporti, e ben lontano dall'essere uomo; di crisi personale che coinvolge l'intero suo universo di affetti: la nonna – unica parente rimastagli –, l'amico Major, l'inarrivabile ragazza di cui è innamorato neppure troppo segretamente, Lupe, che a ogni modo mette in chiaro fin dall'inizio che oltre alla simpatia non è disposta ad andare. 7 chinese brothers ha i suoi pregi e la durata confinata ad appena un'ora e un quarto, che ne fa una visione snella ed essenziale, è sicuramente uno di questi; allo stesso modo è del tutto apprezzabile il protagonista Jason Schwartzman così come sono adeguatamente in parte Tunde Adebimpe, Eleanore Pienta, Jonathan Togo e l'inesauribile Olympia Dukakis, classe 1931 dalla notevole riuscita sullo schermo. Anche la presenza del cane Arrow, compagno a quattro zampe di Schwartzman anche nella vita reale, contribuisce ai lati positivi del lavoro. Tra le cose che meno funzionano c'è probabilmente qualche nodo irrisolto nella costruzione (il carattere risoluto del protagonista che vacilla in alcuni momenti, per es.) e nella narrazione (non è chiarissima la sequenza che porta al reintegro in officina di Larry – ammesso che di reintegro si possa parlare). Apprezzabile l'operato del regista e sceneggiatore Bob Byington, senza dubbio. 6/10.

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