Regia di Danny Boyle vedi scheda film
"Steve Jobs" è un "anti/biopic" ben costruito e confezionato ma verboso e solo a tratti intrigante, figlio in tutto e per tutto del suo sceneggiatore Aaron Sorkin. Il suo stile è riconoscibile ma il livello di scrittura questa volta è meno incisivo rispetto a "The Social Network", che rimane il suo lavoro migliore e per distacco.
La regia (sin troppo) asciutta di Boyle è al sevizio del soggetto e dei suoi interpreti, del tutto priva di quegli eccessi ma anche di quei guizzi che hanno contraddistinto buona parte dei film diretti in passato.
Il vero motivo di interesse del film risiederà per alcuni nell'intensa prova dei protagonisti Fassbender e Winslet: ma neanche la loro bravura riesce a coinvolgere veramente il pubblico, che stordito dall'incessante "vuoto chiacchiericcio" , fatica ad arrivare ben desto alla fine del film.
È stata fatta vera luce sul ritratto intimo del suo geniale (?) protagonista?
Si sentiva il bisogno "urgente" di un nuovo film sulla figura di Jobs?
Un film che si vede stancamente e di cui ci si dimentica velocemente.
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