Regia di Garth Davis vedi scheda film
Saroo,4 anni,finisce per sbaglio su un treno che lo porta a Calcutta, distante 1600 km dal villaggio dove è nato e dove viveva con la sua famiglia.
Non conoscendo il nome del villaggio rimane sperduto nella città di Calcutta, ma dopo molti trascorsi viene adottato da una coppia australiana, Sue(Nicole Kidman) e John Brierley(David Wenham).Saroo cresce in Australia e all’età di 25 anni decide di ricercare il villaggio dove è nato per ritrovare la sua famiglia…
Tratto dal libro di memorie La lunga strada per tornare a casa.
L’adattamento è affidato a Luke Davies che compone un drama di maniera basata su climax emozionali e strutture narrative semplici e ben note.
Il film si avvale di una prima parte molto efficace rimanendo però incastrato nella seconda in meccanismi ridondati che forse potevano essere “smussati”.
Garth Davis,al suo debutto, si avvale di una regia asciutta e molto efficace, supportata dall’ottima fotografia di Greig Fraser, soprattutto a livello compositivo, e dalle bellissime musiche realizzate da Dustin O'Halloran e Hauschka che veicolano al meglio quel senso di malinconia e irrequietezza vissuta dal protagonista.
Brillanti le prove di Kidman e Patel, entrambi ottima mimica e coinvolgimento emotivo, Patel credibile nella gioia come nella malinconia di casa, nella crisi e nell’irrequietezza di ricercare il paese natale ma allo stesso tempo combattuto nel rapporto con la famiglia e la sua ragazza ,interpretata da una Rooney Mara messa un pò in ombra rispetto agli altri due.
Il film quindi si appoggia su una solida sceneggiatura che però non brilla per originalità ma costruita molto bene nella narrazione e nell'esprimere emozioni, veicolate discretamente dalla mano di Davis e rafforzate dalle prove attoriali.Commuove geuinamente senza essere stucchevole
Voto:7,5
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta