Regia di Mads Matthiesen vedi scheda film
Il plot è risaputo, trito, piuttosto inconsistente. E' lo stesso che abbiamo visto in una marea di altre pellicole gravitanti intorno al mondo della moda. Questa volta però meno in salsa hollywoodiana, come lo è meno il Neon Demon di Refn, di poco successivo e non certo il suo lavoro migliore, a mio avviso né peggio né meglio di questo. Regia, montaggio, oltre agli attori, ma anche la colonna sonora aiutano ad uscire un po' dalla solita resa hollywoodiana del mondo della moda, ormai stantia. Ripeto, nella sostanza non cambia granché. O forse sì? In questo caso infatti, mi pare che più che concentrarsi sui soliti lati oscuri della moda ci si soffermi sulla follia di una ragazzetta sedicenne che parte da "in culonia" in Danimarca per andare a fare la modella a Parigi. Così, piglia e va. Gran bella cosa l'indipendenza e cercare di conquistarla, tuttavia bruciare le tappe non so quanto serva e mi pare più che altro segno di immaturità. Una certa maturità, e quindi indipendenza umana, personale, psicologica e culturale, andrebbe acquisita prima e dovrebbe costituire la base dalla quale partire. Altrimenti il risultato potrebbe essere quello di trovarsi catapultati in un mondo tutto sommato più grande di sé, in cui alla fin fine ci si riduce a farsi strada sfruttando il sesso e facendosi sfruttare, imbastendo infantili menzogne e magari ci si ritrova anche ad essere stuprate reagendo a posteriori con qualche coltellata. Quando però tutto questo percorso - accompagnato dall'immancabile fine della relazione col bravo ragazzo che è rimasto in Culonia, e percorso che in Culonia da mamma e papà ti ha fatto tornare - non ti fa maturare, e fremi appena ti arriva una telefonata in cui ti viene offerta la concreta possibilità di tornare a far parte di quel mondo, beh allora sei scema.
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