La recensione su Tangerine

di alan smithee

7 stelle

33° TFF - FESTA MOBILE

Los Angeles - Hollywood - Sunset Boulevard - Walk of fame. Lungo la strada assolata e immensa che ha fatto la storia del cinema, due transessuali si incontrano in un bar specializzato in donuts dove una dele due festeggia simpaticamente con una ciambella colorata il compleanno dell'altra. Quasi per caso una gaffe della prima rivela alla festeggiata che il suo uomo, un magnaccia della zona, se la sta spassando a sua insaputa con una delle sue prostitute. offesa e colpita nell'orgoglio oltre che nel sentimento, la festeggiata si incammina inviperita e piena di rabbia alla ricerca prima di tutto della donna, poi del suo uomo per avere spiegazioni e celebrarsi una vendetta tutta di petto. L'amica cerca di dissuaderla e calmarla, mentre nel frattempo seguiamo il lavoro ordinario di un tassista di origine armena, impegnato a trasportare qua e là un'umanità decisamente variegata.

Costui avrà un ruolo centrale nella storia delle prime due, visto che la situazione, rocambolesca e ironicamwnte concitata, si concentrerà verso un epilogo più o meno chiarificatore, in cui alla fine, dopo aver mandato giù amarezze e colpi bassi di ogni tipo, tra le due amiche transessuali solo l'amicizia sincera e l'attaccamento solidale tra le due, finirà per salvare e dare valore a due vite incastonate nella valle dei sogni infranti che è la mecca del cinema, sogni che si concretizzano assai raramente, ma che incantano e attanagliano nell'illusione un fiume di anime alla ricerca della realizzazione personale e del successo.

Tangerine, concitato inseguimento lungo un giorno in uno dei luoghi più singolari ed inquietanti (ma pure indimenticabili) del mondo, pieno di dialoghi ironici che sanno essere drammatici, ma pure molto divertenti, e scandito da ritmi tecno molto opportuni e vitali, è un piccolo film riuscito che ci regala due personaggi di amiche ultra-accessoriate dalla immensa umanità e dalla straripante vitalità, a loro modo contemporaneamente poetiche e kitch, allo stesso modo ed in coerenza col palcoscenico crudele ed illusivo che le ospita, trasformandole in due colorati e straripanti ingranaggi di una illusione.

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