Regia di Mark Osborne vedi scheda film
Favola immortale, incisiva e incredibile per il carico riflessivo che porta sempre con sé. Il nostro Saint-Exupéry non passa di moda, e questo film ci ricorda quanto sia importante ricordarsi di ciò che è autentico e vero nella vita.
La favoletta narrata con disegni dall'autore francese del Novecento, viene portata a livello mitico-simbolico nella vita di una bambina, la quale vivrà un incontro che le farà cambiare per sempre la vita.
Non allontanandoci troppo dalla storia della bambina, inserita in un mondo angosciante, prefissato, stabilito e appesantito dal senso del dovere, è chiaro come la società d'oggi, in cui è collocata la protagonista, sia basata fondamentalmente dalla competizione e dall'organizzazione assoluta. Inoltre, non va dimenticato che si tratta pur sempre di una bambina, che ha bisogno di crescere, di socializzare, di sporcarsi un pó nell'imperfezione del mondo. Tuttavia la tabella di marcia, organizzata compulsivamente dalla madre, la quale rigetta le sue frustrazioni sognando una determinata vita per la figlia, non sarà il punto cardine del film. La nostra bimba sarà capace di intraprendere avventure ben più elevate che studiare tutta l'estate per entrare in una scuola prestigiosa della zona. I sogni e il loro alimentarli, giorno per giorno, conduce a pensare, in futuro, nel meraviglioso mondo degli adulti, a tutti i ricordi positivi e autentici che si ha avuto da bambini, e per cui non bisogna scordarsene perchè "tutti i grandi una volta sono stati bambini".
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