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Io e lei

Regia di Maria Sole Tognazzi vedi scheda film

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La recensione su Io e lei

di gerkota
7 stelle

Ancora una volta il cinema italiano si avventura nel tema delicato – nel nostro Paese colpevolmente ancora troppo – dell’omosessualità. Questo Io e lei in parte si accoda nella scia della preziosa scuola avviata da Ferzan Ozpetek (Le fate ignoranti, 2001), cineasta turco-romano che non ha avuto remore a sbriciolare alcuni tabù che ancora resistevano anche per quanto riguardava il grande schermo. Come più di rado accade, questa volta è una relazione lesbica il perno su cui gira la storia tradotta in immagini da Maria Sole Tognazzi – ultima dei quattro figli dell’indimenticabile Ugo – nel 2013 autrice dell’applaudito Viaggio sola, con Margherita Buy. Per questa sua ultima opera, scritta da Ivan Cotroneo (autore anche del soggetto) e Francesca Marciano, la Tognazzi chiama un’altra volta l’attrice romana, una delle interpreti italiane più richieste da molti anni a questa parte. L’accoppiata è quindi composta dalla Buy e Sabrina Ferilli. Quest’ultima conferma i progressi fatti a livello di recitazione pura. La sua alternanza fra dramma e sarcasmo 'de Noantri' è uno dei punti forti del film. Margherita Buy, invece, come le accade in più di una circostanza, sembra impacciata. Anche se, a sua scusante, a richiederlo sono di frequente le stesse parti che è chiamata a interpretare. In questo caso il senso di smarrimento e crisi esistenziale del suo personaggio è una delle componenti fondamentali del film. Nel complesso, il connubio tra le due fila liscio e dà vita a una sequenza di situazioni molto divertenti e molto drammatiche, in entrambi i casi decisamente credibili. Bene anche il 30enne senese Domenico Diele (l’ottimo ACAB - All Cops Are Bastards, 2012) - nella parte del figlio dell’ex donna etero - che si conferma come uno degli emergenti più interessanti del nostro cinema. La storia è ben girata e sceneggiata, con dialoghi per lo più intelligenti e credibili. Ciò non toglie, come accade nella maggior parte delle pellicole italiane, che emerga spesso un'impronta naif - soprattutto a livello recitativo per quanto concerne i comprimari - che fa perdere mordente alla vicenda filmata. La parte meno convincente dello script è quella che riguarda il rapporto tra una delle due protagoniste con l'ex famiglia 'convenzionale'. E in particolare quello con l'ex marito, personificato dal bravo ‘veterano’ Ennio Fantastichini. In questa circostanza il 61enne attore viterbese rifila allo spettatore una recitazione da commediola, cosa che va fuori tempo con la struttura della pellicola nella quale deve essere il dramma vissuto dalle due protagoniste a farla da padrone.

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