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Insidious 3 - L'inizio

Regia di Leigh Whannell vedi scheda film

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La recensione su Insidious 3 - L'inizio

di mc 5
2 stelle

A me sa tanto di fondo di magazzino tipico della programmazione estiva delle multisale, eppure a parte che è un pò troppo presto per questi arrivi destinati al periodo luglio-agosto, in realtà si tratta del terzo episodio (ancorchè un prequel) di una serie che alcuni fans considerano "cult". Poveretti loro, io qui di cult ce n'ho visto ben poco. Ho visto un filmetto decisamente poco interessante e ridondante di luoghi comuni, con qualche suggestione da serie tv americana. Premessa: è inutile che i professorini dell'horror mi diano lezioni. So bene che James Wan (regista storico di questa serie) ha ceduto la baracca a tale Leigh Whannell, ma mi guardo bene dal perdere tempo nel porli a confronto, perchè per me questo sottofilone dell'horror è destinato alla mediocrità, qualunque sia il manico del regista. Non se ne può più di queste vicende, di queste retoriche, di questi personaggi scritti ad altezza di un adolescente scemo. Chiedere originalità al cinema horror (genere ormai rivoltato come un calzino) sarebbe da sprovveduti, lo ammetto io per primo, ma cristo, almeno questi diamine di sceneggiatori, spremere le meningi per inventarsi personaggi e scenari almeno curiosi o sfiziosi no, eh? Basta, basta, basta, con queste anime dannate che tornano dal passato ed appaiono tra rumori improvvisi a volume rialzato (e molesto). La trama (scemotta come facilmente intuibile fin dall'inizio) ci presenta una teen ager piena di paturnie che vorrebbe incontrare virtualmente la madre scomparsa per malattia qualche anno prima, e con questo intento si rivolge ad una anziana sensitiva la quale in realtà complica le cose, evocando una creatura demoniaca che ne combina di ogni, tanto che verso la fine del film (ma non potevano pensarci prima?) entrano in corsa due ghostbusters un pò cretini che ci dovrebbero (ho detto "dovrebbero") far sorridere e invece sono soprattutto ridicoli e patetici (non sanno di nulla, grazie signori sceneggiatori). Ovvio lo scontro finale tra Bene e Male. Ovvio il twist ending sui titoli di coda del genere sticazzi. Insomma, siamo alla frutta. Due considerazioni. Ma perchè prodotti così miseri (ma che tuttavia hanno un loro pubblico di bocca buona) non vengono convogliati direttamente sul mercato dellì'home video senza intasare le sale di minchiate? E poi l'impressione mia è che tutto il film sia stato scritto su misura intorno al ruolo della anziana sensitiva, onde ammannirci qualunque mossa, pensiero, retropensiero, dubbio, angoscia etc etc riguardo a questa signora Elise, interpretata da una Lyn Shaye cui -appunto- la produzione riserva un ruolo da mattatrice assoluta (in realtà teatralmente gigiona fino all'inverosimile).
Robetta.

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