Regia di John Huston vedi scheda film
Un racconto di fine semplicità e intensa sincerità, un film corale dove le tante piccole voci si annullano nella notte fredda di un comune scorcio di vita. L'esistenza è un canto che appassisce e si spegne, una lenta e oscura elegia. L'uomo si ubriaca di passioni e sofferenze, danza e poi indugia sulla sua nullità, i ricordi e l'incertezza lo accompagnano verso un avvenire eternamente sospeso su illusioni e interrogativi a cui non v'è risposta. Il gelo e l'oscurità avvolgono il mondo, il paesaggio e le spalle di ognuno, come misteriosa presenza dietro la leggerezza, come grave certezza d'innanzi al corso del destino. Lo smarrimento s'insinua dalla forte ambiguità di una realtà in cui la morte e la vita s'intrecciano e completano attorno all'inazione umana. La giovinezza recisa di Michael Furey è allora, dolorosamente, quanto di più può esserci concesso, perché inno all'amore che afferma la sua verità e la sua grandezza sulla fine inevitabile (ma anche sulla "normalità" logorante, sulle inutili illusioni ecc...), che si consuma in un lampo e che tuttavia rimane acceso nella memoria. The Dead ha il tocco di una romanza lirica, un delicato cuore tragico che contempla dall'interno di una storia ordinaria e dal basso della nostra condizione la fragile irripetibilità del vivere.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta