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The Dead Lands - La vendetta del guerriero

Regia di Toa Fraser vedi scheda film

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La recensione su The Dead Lands - La vendetta del guerriero

di Maciknight
8 stelle

E’ un film neozelandese sui Maori, e già questo potrebbe essere un motivo sufficiente per vederlo, essendo un argomento trattato assai raramente dalla cinematografia e perlopiù in chiave moderna per descriverne il degrado, l’emarginazione, la frustrazione. Al contrario The Dead Lands descrive i Maori in un tempo indefinibile, che potrebbe anche essere di parecchie migliaia di anni fa, quando da noi era in corso il neolitico, perché Maori descritti sono guerrieri, probabilmente anche cacciatori e raccoglitori, in quanto non si intravede alcuna traccia di agricoltura ed allevamento, le armi sono ben elaborate esteticamente, come anche i profili esterni delle capanne con legni splendidamente intarsiati, ma sono di legno denti e ossa di animali, e quindi sono da ritenersi primitive. Inoltre l’unico insediamento difensivo che si vede ad un certo punto nel corso della trama è semplicemente una recinzione di rami più o meno diritti legati fra di loro con una rudimentale torretta di avvistamento, roba da preistoria.

La storia c’è anche se ridotta all’essenziale, nei dialoghi si intravede uno sforzo di non essere banali, ben rappresentati i combattimenti con fedele riproduzione delle Haka le danze di guerra maori, nel film riprodotte parzialmente per esprimere il coraggio dei guerrieri mentre sfidano ed affrontano gli avversari. La durezza con cui è rappresentata la vita dei Maori è persino eccessiva, come fossero destinati all’estinzione a causa della facilità con cui si ricorre alla violenza per motivi di orgoglio, pregiudizio, superstizione e credenze soprattutto basate su un distorto culto degli antenati e senso dell’onore. La nota innovativa del film è appunto il fatto che il protagonista, un giovane figlio di un capo tribù ucciso, che aveva come scopo primario vendicarlo, proprio al culmine del successo della sua impresa rinuncia al suo proposito, proprio per interrompere questo circolo vizioso di violenza ricorrendo al perdono del suo nemico ed alla pace come modus vivendi. Apprezzabile l’ambientazione, anche se poteva essere maggiormente valorizzata, vista la ricchezza di biodiversità della Nuova Zelanda. Un film senza infamia e senza lode, di una minima utilità culturale per saperne di più sui M?ori e con una trama apparentemente essenziale e crudele che fa da sfondo

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