Espandi menu
cerca
Temporale Rosy

Regia di Mario Monicelli vedi scheda film

Recensioni

L'autore

ROTOTOM

ROTOTOM

Iscritto dal 15 ottobre 2004 Vai al suo profilo
  • Seguaci 117
  • Post 22
  • Recensioni 559
  • Playlist 311
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Temporale Rosy

di ROTOTOM
6 stelle

Temporale Rosy è uno degli insuccessi più eclatanti di Mario Monicelli, venuto dopo il plebiscito di Amici miei e Un Borghese piccolo piccolo, il film è la coloratissima e sgangheratissima storia di una compagnia di circensi donne da ring alle prese con i sentimenti, le delusioni, gli amori che la loro condizione di girovaghe freak inevitabilmente ostacola. Protagonista della storia un giovane Depardieu, ex pugile sull'orlo del titolo mondiale e finito miseramnte in disgrazia per colpa di una scommessa su chi avesse spaccato una porta a cazzotti, da cui il soprannome "Spaccaporte", che sopravvive comparsando il proprio fantasma sportivo a manifestazioni sempre più paesane e gestendo un "rzzo lunare" al Luna Park. Temporale Rosy è invece la dolce e pesante star del Wrestling che di lui si innamora. L'effetto è straniante ora che sulle nostre Tv passano quotidianamente le immagini di nerboruti Wrestler obbligati in demenziale evoluzioni ginnico/combattive, figuriamoci nel 1979 quando una donnona alta un metro e novanta vestita come Renato Zero all'inizio della carriera cerca di incutere un po' di tenerezza nello spaesato Depardieu che in confronto a lei sembra un bambino. Ma è sempre stato il motore delle storie di Monicelli, il tragico misto al comico, così mentre si ride o sorride delle vicende dei due amanti, non si può non riservare uno spicchio di umana pietà e pudica tristezza per i due protagonisti e il loro corollario di vita sopra le righe, non si può notare la distonia delle loro grossolane azioni sul ring e nella vita ingombra della loro corporature nei confronti della piccola ingenuità dei loro sentimenti. E' strano vedere uomini e donne forti e muscolosi, pacchiani nei vestiti variopinti, non saper gestire un'emozione. Monicelli scava su questo impietoso contrasto per estrarne una commedia agrodolce, scandita da un Brechtiano Gianrico Tedeschi filo conduttore e narratore della storia, leggero grillo parlante e coscienza collettiva dell'intero gruppo di scalcinati commedianti.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati