Regia di Ivan Reitman vedi scheda film
John è stanco di fare il tassista e si vorrebbe licenziare. Non fa nemmeno in tempo, che gli portano via l'auto e, a causa di questo suo ennesimo fallimento, la fidanzata decide di piantarlo. Con l'amico Russell, John decide quindi di arruolarsi nell'esercito. Dopo un addestramento pressoché fallimentare tra esercitazioni armate, flessioni e paracadute, i due partono con il loro plotone alla volta dell'Europa. Per una serie di combinazioni finiranno per compiere un'azione eroica.
Quarta regia di Ivan Reitman, ma seconda con una produzione dal buon budget dopo un paio di opere giovanili passate quasi inosservate, Stripes è un po' una sorta di prosecuzione delle disavventure ridanciane di Meatballs (Polpette, 1979), nel quale Bill Murray furoreggiava in un campo scolastico estivo. Qui, in compagnia di Harold Ramis, il Nostro si ritrova a farsi beffe dell'esercito americano, in una maniera più aperta e demenziale di quanto accadeva nel M.A.S.H. Di Robert Altman (1969), ma con simili intenti antimilitaristi. Nulla di particolarmente esilarante, ma nemmeno scopertamente trash: c'è l'inevitabile, blanda sottotrama rosa con un paio di scene di nudi femminili – nulla di che, davvero – e c'è una raffica di battute non sempre riuscite a farcire la flebile storia; ma la cosa più riuscita in assoluto pare il finale, con l'idea (classica) di raccontare gli sviluppi futuri dei protagonisti del film sviluppata però attraverso le copertine delle riviste su cui essi finiranno. Due ore e qualche minuto di durata sembrano un filo eccessive; il ritmo zoppica nella parte mediana del lavoro, dopo un inizio decisamente sprint e prima della valida conclusione. 4/10.
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