Regia di David Robert Mitchell vedi scheda film
Horror sopravvalutato
Una ragazza Jai, scopre dopo un fugace rapporto sessuale, di essere perseguitata da una "entità maligna"praticamente è "posseduta"dopo questa per cosi dire "contaminazione",viene a sapere ,dal suo sciagurato amante, che per liberarsene, a sua volta, dovrà "giacere" con qualcun altro,in una satanica e allucinante, catena di sant'Antonio.
Leggo recensioni lusinghiere sul conto di questo film,addirittura un utente qualificatissimo,lo definisce un prodotto horror 2.0. Basito vedo che raccoglie molti consensi.Premettendo che il gusto, anche quello cinematografico, è qualcosa di estremamente soggettivo e quindi non opinabile, mi permetto comunque di esprimere tutte e sono tante, le mie perplessità.
Non discuto sulle capacità tecniche della regia di David Robert Mitchell, che è certamente misurata, attenta, priva di effettacci, che spinge su movimenti di macchina essenziali, al servizio di una narrazione sobria, esibendo uno stile raffinato,peraltro anche la musica funziona bene come sottofondo,accrescendo il senso di straniamento, anche grazie ad una "location"certamente appropriata,i sobborghi di Detroit quasi disabitati, che restituisce un'atmosfera spettrale, di grande suggestione.
E' viceversa la storia, che non "quadra"la rappresentazione del male, che non ha una forma e un'identità precisa dunque è impalpabile e si presenta come un"entità maligna", che diventa una maledizione per gli sventurati che la contraggono,stavolta viaggiando attraverso il sesso, cioè trasmessa come una malattia venerea.Questa idea,bizzarra che potrebbe essere considerata anche come un'invenzione originale,alla fine riporta però il copione al solito canovaccio infinito delle "possessioni demoniache"e dunque è solo un'ennesima variazione su di un tema già sfruttato fino all'osso,ma che evidentemente paga, in termini di gradimento del pubblico.
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