Regia di Alberto Rodriguez vedi scheda film
Nel settembre 1980, in un paesino della Spagna profonda in occasione della festa patronale da tre anni una delle giovani adolescenti del luogo scompare nel nulla. Quest'anno addirittura le ragazze scomparse sono addirittura due: due sorelle, due ragazzi facili... Ma stavolta arrivano da Madrid due poliziotti con la ferma intenzione di scoprire cosa sta succedendo...
All'interno delle riprese fatte con un bel filtro ocra, si muovono gli interessanti personaggi di questa storia. Anche se il personaggio principale non è un essere in carne e ossa, bensì l'anima antica di una comunità rurale con le sue liturgie, le sue gerarchie e soprattutto le sue meschinità (prima di tutto il pregiudizio e l'omertà).
L'analogia più immediata che mi venga in mente è quella con la Sicilia di Sciascia, che già 50 anni fa faceva da coscienza critica di un certo costume e di una certa mentalità.
E allora proprio questo è il mio dubbio: che valore ha questa rappresentazione postuma? Se il film fosse stato girato in tempi coevi alla storia, ne capirei l'intento critico, con tutti i riferimenti al cambio di regime (da quello franchista alla complessa transizione democratica), con tanto di riverbero sui costumi degli indagatori o sull'azione del magistrato (il cui cui operato può essere interpretato come garantismo o collusione, asseconda dei punti di vista)?
Resta la buona conduzione di Rodriguez del giallo in quanto tale con una tecnica meccanicistica, in cui lo spettatore apprende le informazioni nello stesso momento in cui ciò accade per i detective.
Ma qualche perplessità inficia la mia valutazione conclusiva.
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