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Space Battleship Yamato

Regia di Takashi Yamazaki vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Space Battleship Yamato

di AndreaVenuti
7 stelle

Space Battleship Yamato è un film giapponese del 2010, diretto da Takashi Yamazaki.

Il film è visibile in italiano su Amazon Prime Video.

 

Sinossi: Anno 2199, la popolazione umana è stata decimata dall'attacco di una misteriosa razza aliena che prova imperterrita a distruggere il pianeta con continue bombe radioattive costringendo i pochi superstiti a rifugiarsi sottoterra. 

Il Giappone ha forse trovato il modo di decontaminare il pianeta dalle radiazioni ma bisogna dirigersi nel lontanissimo Iskandar e per l’occasione adattano, a nave spaziale, la celeberrima corazzata Yamato con la speranza di ribaltare un destino già scritto…

 

Il versatile Takashi Yamazaki (Audice Award al Far East Film Festival del 2014 con Ei En Zero) nel 2010 accetta, incurante dei rischi, di mettere mano ad un progetto che definire ambizioso è un eufemismo ossia adattare in live action la prima storica e fenomenale serie de La Corazzata spaziale Yamamoto (andata in onda nel 1974) del genio visionario di Leiji Matsumoto.

 

La Corazzata spaziale Yamamoto è un anime seminale; space-opera magniloquente ed incredibilmente matura al punto da influenzare diverse generazioni di registi fra cui Hideaki Anno ed in parte anche Yoshiyuki Tomino (soprattutto per quanto riguarda la volontà di proporre una fantascienza il più possibile realistica) oltre ad essere la serie di punta del cosiddetto “anime-boom:

periodo particolarmente fertile dell’animazione giapponese con tantissime opere prodotte e finalmente esporate in massa fuori dai confini nazionali giungendo in America ed in Europa, detto questo però bisognerà aspettare ancora qualche anno affinché tutti gli addetti ai lavori occidentali comprendano l’importanza dell’animazione giapponese (in America le prime due stagioni de La Corazzata spaziale Yamamoto sono state volgarmente riadattate e censurate).

 

Visto quanto detto si intuiscono le difficoltà provate dal regista nell’andare a mettere mano ad un’opera così importante tuttavia Takashi Yamazaki non si fa prendere dal panico e realizza un film che mantiene intatto parte dello spirito originale della serie e allo stesso tempo propone una pellicola tale da essere apprezzata anche da un pubblico neofita.

 

La storia è estremamente lineare ma fin qui nulla di nuovo dato che la semplicità di fondo della trama era presenta anche nella prima serie però la genialità va individuata nei particolari: dal desiderio di avventurarsi verso lidi sconosciuti nei meandri dello spazio fino ad un’interessante riflessione sulla guerra. 

Takashi Yamazaki ripropone l’idea romantica ed onorevole secondo cui in casi estremi un conflitto bellicoso può portare alla salvezza dell’uomo; detto ciò non stiamo parlando assolutamente di concetti reazionari e militaristi, anzi la guerra non è assolutamente un gioco e porta con sé morte e distruzione tuttavia se inseriti in questo tragico contesto bisogna trovare la forza di lottare. 

Questa idea di guerra per comprenderla al meglio bisogna un attimo contestualizzarla richiamando l’uscita della serie originale; siamo nel 1984, periodo difficile in terra nipponica visto le varie incertezze sociali causate dalla crisi petrolifera e dunque la serie può essere letta come una sorta di messaggio positivo da infondere ai più giovani e tutto ciò è riscontrabile nel film di Takashi Yamazaki.

 

Cinematograficamente parlando Space Battleship Yamato mette in scena diverse situazioni assai godibili.

Subito dopo l’inizio in medias res (siamo nel pieno di una battaglia spaziale) il regista ci mostra in modo stuzzicante una terra desolata, in condizioni disastrose con ciò che resta dell’umanità  rifugiata in città sotterranee fatiscenti.

 

Originale l’approccio registico nelle scene d’azione; le battaglie vere e proprie sono presenti ma vengono rappresentate in modo atipico con l’autore che si focalizza sulla cosiddetta "struttura liturgica" dello scontro (topos della serie) quindi vedremo soldati addetti ad azionare con difficoltà il cannone a onde moventi, altri calibrare una possibile rotta salvifica oppure membri dell’equipaggio impegnati a spegnere le fiamme causate dallo scoppio di una bomba fino a giungere al fatidico warp (balzo spaziale-temprorale) ed in tutto ciò i movimenti macchina sinuosi ed articolati giocano un ruolo fondamentale trasportandoci in prima persona all’interno dell’astronave (sontuosa e ricchissima di dettagli).

 

Omaggio sentito di Takashi Yamazaki verso una serie fenomenale, riadattata con professionalità. 

Un piacevole tuffo nel passato.

 

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