Espandi menu
cerca
Anomalisa

Regia di Duke Johnson, Charlie Kaufman vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Will88

Will88

Iscritto dal 23 novembre 2014 Vai al suo profilo
  • Seguaci 2
  • Post 4
  • Recensioni 8
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Anomalisa

di Will88
7 stelle

Dopo diverse sceneggiature di successo, Charlie Kaufman (“Synecdoche, New York”) torna dietro la macchina da presa con “Anomalisa”, con l’aiuto dell’animatore e regista Duke Johnson. Michael Stone, esperto di comunicazione e tecniche psicologiche, prende una camera al Fregoli Hotel (da Leopoldo Fregoli, imitatore e trasformista) di Cincinnati prima di tenere un discorso, il giorno successivo, riguardante il servizio clienti. Durante la serata conosce Lisa e, deluso dal proprio matrimonio, si concede un’avventura di una notte.

scena

Anomalisa (2015): scena

Il film, girato in stop-motion, indirizza le tecniche utilizzate per film d’animazione con target giovanile verso un pubblico decisamente adulto (basti pensare alle scene esplicite di masturbazione e di sesso). Il Fregoli Hotel non è altro che la rappresentazione materiale di un disagio esistenziale, un’ambiente fisico che è anche ambiente psicologico. Non a caso il nome dell’hotel rimanda esplicitamente alla “Sindrome di Fregoli”, secondo la quale il malato si sente perennemente perseguitato da una singola persona, che per seguirlo in ogni ambito della propria vita si sostituisce ad altre persone, assumendone le sembianze.

scena

Anomalisa (2015): scena

Durante un incubo, lo stesso Michael “perde” il volto (non propriamente naturale, visto che Kaufman decide di non nascondere la giuntura tra la mascella ed il resto della faccia) e, non sapendo quale indossare, rimane vuoto; un essere umano che, volendo molteplici sembianze e personalità, non ne manifesta neanche una, perdendo anche il se stesso autentico. Nella conferenza, il disagio del protagonista si manifesta direttamente attraverso le sue parole: «Che vuol dire essere umani? Che significa soffrire? Cosa significa essere vivi? Non lo so». Tutti i personaggi si somigliano, le identità si mescolano, in un rimando continuo tra la finizione dell’essere umano e la realtà del pupazzo animato: tutti sembrano perseguitare il protagonista, prima di tutto con la voce. Le voci di tutti i personaggi sono create da una stessa persona (l’attore Tom Noonan), mentre si distinguono solo quelle di Michael e di Lisa.

scena

Anomalisa (2015): scena

Lisa è il personaggio citato già nel titolo, che dona una caratteristica peculiare alla donna: rispetto ai pupazzi tutti uguali che circondano Michael, Lisa è un’anomalia, cambia la vita del protagonista già dal primo sguardo, anche se lei non si sente per nulla attraente. L’amore però è solo un attimo fugace e il sentimento si trasforma, all’interno del protagonista, in una perpetua ricerca di identità, che non riesce a recuperare nemmeno tornando nel proprio ambiente familiare. Michael rimane senza volto, incapace di comunicare ed incapace di provare sentimenti che non siano di facciata.

scena

Anomalisa (2015): scena

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati