Regia di Giorgos Lanthimos vedi scheda film
E' un Colin Farrell quattrocchi, baffetti e capelli da impiegato, e con un bel po' de panza quello che ci ritroviamo in questo grottesco ritratto di una società distopica; con movenze e carattere quasi da persona sottomessa, impacciata, timida, incapace di scuotersi e si va perfettamente ad immergere in questo mondo e tra questi personaggi molti simili a lui stesso per la freddezza e l'immobilismo che li caratterizzano. L'assurdità della vicenda e dei successivi accaduti è ben bilanciata da quella altrettanto assurda, quindi, dei protagonisti che proprio per questo risultano credibilissimi in un "mondo" e in una società così inusuale e crudele. Dico crudele perchè il film, per quanto mi abbia strappato anche un paio di sorrisi in due occasione per le assurdità che ci vengono mostrate, è un vero e proprio pugno nello stomaco, di una crudeltà, cattiveria, freddezza che poche volte si vedono sullo schermo. Tutto questo per portarci a riflettere in modo molto significativo sui rapporti e sulle relazioni sentimentali, qui viste quasi in maniera scientifica piuttosto che spirituale come dovrebbe essere. In questa albergo-prigione infatti non è cosi' semplice trovare (in soli 45 giorni) la dolce metà che possa salvare da una drammatica e grottesca fine i nostri protagonisti, costretti a fingere pur di poter essere riconosciuti come coppia con quella persona. Infatti in questo "mondo" se non hai un qualcosa in comune, una caratteristica, una malformazione, con quella persona rimarrai single a vita, o meglio subirai un processo non proprio piacevole...
In questa situazione cosi' malata e cattiva si muove il nostro protagonista arrivando a conoscere anche l'altra sponda della società, ma non arrivando mai alla fine del grottesco. Lanthimos gestisce tutta alla perfezione e la regia e il montaggio sono qui realmente funzionale alla assurdità, regalandoci peraltro degli splendidi rallenty finalmente con un senso, o anche più, di esistere. Un Colin Farrell fenomenale e una Rachel Weisz mai così brava, anche ottima narratrice per metà film, ci portano ad un finale ancor più crudele e drammatico di tutta la vicenda, lasciandoci allibiti e grottescamente colpiti di come il regista ci faccia ragionare sulla società di oggi. Un film particolare, quindi, e proprio per questo impredibile ed unico nel suo genere.
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