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Sotto il sole rovente

Regia di Raoul Walsh vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sotto il sole rovente

di jonas
7 stelle

Ispirato alle memorie del bandito John Wesley Hardin, il film ne racconta la storia in flashback a partire dal momento in cui esce di prigione dopo 16 anni. La prima parte è allegramente avventurosa e mostra un uomo vittima della fatalità, costretto a uccidere per legittima difesa o comunque per motivi giusti (edulcorando parecchio la verità, dato che Hardin si rese colpevole di decine di omicidi) e desideroso di una vita normale accanto a una brava ragazza: progetto realizzato solo in parte, a distanza di tempo e insieme a una cantante di saloon innamorata di lui. Ci si mantiene su un livello medio, ma c’è il colpo di reni finale quando si torna al presente e tutto sembra avviato verso una conclusione idilliaca: Hardin si ricongiunge alla famiglia, ritrova il figlio che non ha visto crescere, constata la preoccupante attrattiva che esercitano su di lui le armi da fuoco, rivede sé stesso giovane e incosciente, si immedesima per la prima volta nei panni del proprio padre; una rieducazione accelerata, ma più efficace di quella che aveva potuto compiere il carcere. Insensato il titolo italiano; un po’ meglio quello alternativo Il diario di un condannato, ma quello originale significa “La stirpe dei fuorilegge” e dunque allude appunto al pericolo dell’ereditarietà di una tendenza al crimine.

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