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Sotto il segno dello scorpione

Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film

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La recensione su Sotto il segno dello scorpione

di alan smithee
6 stelle

IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA

In una remota epoca mitologica, ci imbattiamo nelle travagliate vicissitudini che coinvolgono l'etnia degli Scorpionidi, abitanti di un'isola vulcanica del Mediterraneo, mentre lottano per la sopravvivenza cercando di raggiungere un'isola poco distante dalla loro, devastata a seguito dell'eruzione del vulcano che si erge sulla sommità delle sue pendici.
Giunti all'altra isola, verranno accolti dalla piccola comunità che da sempre abita in loco, ove si distinguono i coniugi Renno e Glaia (Gian Maria Volonté e Lucia Bosè), propensi a ospitare pacificamente i nuovi venuti.
I leader dei fuggiaschi, Rutolo (Giulio Brogi) e Taleno, accettano di buon grado l'ospitalità degli isolano, ma manifestano perplessità sulla circostanza di continuare ad abitare in un'isola che ha le stesse caratteristiche, e dunque gli stessi pericoli, di quella da cui sono fuggiti, resa ormai inospitale dal pericoloso vulcano.
Pertanto i due cercano di convincere gli abitanti del luogo ad armarsi, organizzarsi assieme per raggiungere il misterioso continente, che potrebbe fornire loro ospitalità ed asilo in condizioni meno precarie e più sicure di questa altrettanto geologicamente instabile isola.
Nel loro quarto film, i fratelli Paolo e Vittorio Taviani scrivono e dirigono una storia incentrata sul senso civico e sul dovere di sopravvivenza, sulle regole necessarie per mandare avanti una società destinata a scegliersi un luogo più opportuno ove poter vivere e svilupparsi, mettendo in sicurezza ciò che, per effetto di una natura potente ed inarrestabile, non può essere sottoposto a controlli o soluzioni di umana possibilità.
Ne scaturisce un film insolito, un po' a tesi, molto didattico, a tratti filosofico, atto a riflettere sulla necessità di un leader carismatico, sulla saggezza che lo stesso deve saper estrinsecare nel guidare verso un porto sicuro (in questo senso anche letteralmente) una popolazione in balia di eventi incontrollabili e inconciliabili con la umana sopravvivenza.
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